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Milano, niente più compiti a casa per gli studenti di una scuola primaria: parte la sperimentazione

Stop ai compiti a casa: succede in una scuola primaria di Milano, la prima ad aver aderito alla sperimentazione Modi, iniziativa proposta da Raffaele Ciambrone, pedagogista e funzionario del ministero dell’Istruzione, pensata per le scuole primarie di primo e secondo grado. L’obiettivo finale è quello di abolire i tanto odiati compiti a casa, sostituendoli con un’integrazione del programma formativo che prevede una suddivisione dell’orario a “cicli ritmici”: nell’arco di una stessa settimana si lavorerà a un solo ciclo di materie.
A cura di Luca Giovannoni
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(Immagine di repertorio)
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Niente più compiti a casa. Quello che è probabilmente un sogno per tutti gli studenti diventerà realtà in due sezioni di una scuola primaria di Milano, l’istituto comprensivo Ciresola di viale Brianza. Qui è infatti partita la sperimentazione Modi, proposta da Raffaele Ciambrone, pedagogista e funzionario del ministero dell’Istruzione, che prevede che non vengano più assegnati agli alunni i tradizionali compiti a casa, optando per una vera e propria rivoluzione dell'organizzazione scolastica. In tutto sono quattordici gli istituti di Milano e provincia che aderiranno a questa nuova iniziativa, pensata per le scuole primarie di primo e secondo grado.

In cosa consiste la sperimentazione Modi

Il progetto sarà curato dalla supervisione del Cedisma, Centro studi ricerche e disabilità dell’università Cattolica. L'obiettivo finale è quello di abolire i tanto odiati compiti a casa, sostituendoli con un'integrazione del programma formativo che prevede una suddivisione dell'orario a "cicli ritmici". Gli studenti lavoreranno nell'arco di una stessa settimana ad un solo ciclo di materie, ad esempio quelle umanistiche. Questo significa che anche durante le lezioni di matematica o scienze, gli insegnanti saranno tenuti ad organizzare laboratori che integreranno quanto imparato nelle ore precedenti, facendo svolgere ai ragazzi esercitazioni e prove che sostituiranno di fatto il lavoro a casa. Anche nei fine settimana gli studenti non saranno tenuti a svolgere i compiti, ma solo invitati a loro discrezione a esercitarsi per rafforzare le loro competenze. Grazie al metodo Modi si avrà la possibilità di assecondare più da vicino le esigenze di ogni singolo alunno. Di certo, però, sulla questione non mancheranno polemiche: quello dei compiti a casa (e il suo corollario, cioè i compiti per le vacanze), è un argomento da sempre molto dibattuto e che divide insegnanti, genitori e anche alunni.

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