Milano, nasce Urbanscope: il Politecnico mappa la città grazie ai dati prodotti dai cittadini

Le parole d'ordine sono due: big data e open data. È da qui che il Politecnico di Milano è partito per il suo progetto Urbanscope, che si propone di mappare la città di Milano a partire dai dati prodotti dagli stessi cittadini durante la loro vita quotidiana: un "check-in" in un luogo con i social network dedicati (il più famoso è Foursquare), una telefonata, un tweet geolocalizzato. Un "progetto innovativo al servizio della città" secondo il sindaco Giuliano Pisapia, che lunedì mattina ha partecipato alla conferenza inaugurale di Urbanscope: "Il Comune ha già realizzato, per la prima volta in Italia, una piattaforma di Open data molto ampia e in continua crescita – ha detto il sindaco -. Dati che sono serviti ai ricercatori, alle imprese, ai media, per crescere, per conoscere la città, per progettare e avviare attività di impresa rispondendo alle esigenze della comunità cittadina. Si tratta di una vera svolta non solo di trasparenza ma anche di sinergia tra tutti i soggetti protagonisti della città. Questa nuova applicazione potrà integrarsi in maniera efficace per dare risposte sempre più concrete".
Urbanscope: al Giambellino l'arabo è la lingua più diffusa
Cosa consente di capire Urbanscope? Il progetto è appena partito e le sue potenzialità sono ancora tante. Per adesso, i dati comunicati dal Politecnico offrono alcuni curiosi spunti di riflessione. Per esempio, partendo dai check-in su Foursquare, evidenziano come il Duomo di Milano e – a partire da maggio – il sito Expo di Rho-Pero siano le principali attrazioni della città, anche se forse non c'era bisogno di particolari studi per capirlo. Più interessante l'analisi delle lingue in cui vengono inviati tweet: dietro l'italiano e l'inglese c'è lo spagnolo, mentre in alcune zone della città, come il quartiere popolare Giambellino, è l'arabo il linguaggio più diffuso.
Urbanscope, come ha spiegato il rettore del Politecnico Giovanni Azzone, è insomma un modo per auscultare la città, leggendone i segnali. Segnali che, se ben interpretati, possono servire per sviluppare adeguate politiche, come sottolineato dal sindaco Pisapia: "Penso all’utilità di Urbanscope in vista della Città Metropolitana, una realtà importante per la quale stiamo preparando il Piano Strategico. Potremo avere dati utili riguardo alla mobilità, nel settore del commercio, del turismo. Sappiamo bene che i dati non bastano, ma se questi dati vengono letti, interpretati, saranno uno strumento ulteriore nello sviluppo delle politiche amministrative".