Milano, multato farmacista: “Porto medicinali a casa di chi non può uscire, sanificavo l’auto”
"Mi hanno multato perché, dopo aver fatto benzina, stavo lavando l'auto per sanificarla. Ho cercato di spiegare che sono un farmacista e che a fine turno porto i medicinali a casa di chi non può uscire, ma non hanno voluto sentire ragioni". Questa la denuncia di Andrea, 31enne di Landriano (Pavia) che lavora in una farmacia a Milano, raccolta da Fanpage.it.
La sanzione, arrivata per presunta violazione delle misure restrittive in vigore per l'emergenza Coronavirus, risale al 4 aprile scorso. Smontato dal turno, Andrea si è recato presso un benzinaio di via Ferrari, a due passi da viale Cermenate, per fare rifornimento e pulire l'auto prima di portare a casa di persone che non possono uscire i medicinali di cui hanno bisogno: "Lo faccio per dare una mano, nonostante sia maggiormente a rischio contagio rispetto alle altre persone". Questo perché, spiega il farmacista, è affetto da una patologia cronica denominata Pfapa: "È una sindrome rara che comporta improvvisi stati febbrili anche a 40 gradi che viene curata con una fiala mensile di Ilaris, un farmaco immunomodulante, somministrata presso l'ospedale". Andrea indossa, infatti, la mascherina già dal 24 febbraio scorso, come dimostrato da questo certificato.
Arrivato al distributore di via Ferrari, e dopo aver fatto benzina, Andrea stava per procedere al lavaggio dell'auto quando una pattuglia della Guardia di Finanza lo nota e si ferma. I finanzieri, quindi, come normale che sia, gli hanno chiesto il motivo per il quale non si trovasse presso il proprio domicilio e stesse compiendo un'attività che non rientra tra quelle per cui si ha il permesso di lasciare casa. "Gli ho spiegato che sono un farmacista, regolarmente iscritto all'ordine e quindi parte del personale sanitario, e che stavo tornando verso casa dopo lavoro. Ho mostrato loro anche tutti i documenti, dalla mia iscrizione all'ordine sino alla patologia della quale sono affetto, ma non hanno voluto sentir ragioni", dice a Andrea a Fanpage.it.
Andrea ha mostrato anche l'autocertificazione che dimostra il percorso che avrebbe compiuto per tornare a casa, ma i finanzieri erano più interessati al fatto che stesse lavando l'auto: "A quel punto ho detto che stavo provvedendo alla sanificazione della mia auto, via lavaggio, per evitare di contaminare indirettamente i pazienti o che il veicolo rimanesse a sua volta contaminato, poiché non utilizzato solo da me. Essendo poi io molto più a rischio degli altri, mi era parsa una cosa normale da fare per salvaguardare la mia incolumità e quella delle altre persone". I militari non hanno però voluto saperne, spiegando che il motivo della sua fermata non era comunicato all'interno dell'autocertificazione e che quindi dovevano procedere con la sanzione.
Andrea ha quindi ricevuto una multa di 280 euro: "Non lo trovo giusto – spiega il farmacista -, motivo per cui ho già proceduto con la richiesta di annullamento alla prefettura che però non mi ha ancora fatto sapere nulla". Per il momento, però, si rifiuta di pagare, "anche se spero mi dicano al più presto, sinceramente". Nell'attesa di una risposta, Andrea considera anche l'idea di recarsi dalla Guardia di Finanza per chiedere spiegazioni: "Sto perdendo fiducia nelle istituzioni che pur stanno aiutando in questi periodi così duri proprio come noi, personale sanitario", confida il farmacista sconsolato. Quel che appare chiaro è che, al netto della documentazione e delle spiegazioni fornite, e al di là del suo status da farmacista, quel che è venuto a mancare sia stato un po' di buonsenso. Certo, nell'autocertificazione non c'era scritto "esco a lavare la macchina per sanificarla", ma Andrea era sul tragitto verso casa e la sanificazione è stata giustificata verbalmente e ufficialmente. L'augurio, a questo punto, è che la prefettura possa annullare la sanzione per il farmacista 31enne che, pur rischiando, consegna a domicilio medicinali a chi è in difficoltà.