Milano, morto Franco Schönheit, “il ragazzo di Buchenwald” sopravvissuto alla Shoah: aveva 92 anni
"Il ragazzo di Buchenwald" non c'è più. Si è spento a Milano, all'età di 92 anni, Franco Schönheit, uno degli ultimi sopravvissuti alla Shoah, liberato dai militari statunitensi dal campo di sterminio dell'omonima città, uno dei più grandi del Reich tedesco. A darne la triste notizia è stato il figlio Gadi, assessore alla Cultura della comunità ebraica milanese che su Facebook gli ha dedicato un pensiero: "A noi resta la sua intelligenza, la sua grande ironia, il suo cuore immenso. Buon viaggio papà". Il 92enne è morto nel pomeriggio di ieri, martedì 14 gennaio.
I messaggi di cordoglio: instancabile voce di memoria
Una volta che la notizia ha iniziato a diffondersi, sono state diverse le reazioni da parte di esponenti della comunità ebraica mondiale e non nell'esprimere i propri ossequi alla figura di Schönheit. Tra questi, il presidente della Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane) Noemi Di Segni, che a "Moked", giornale e portale dell'ebraismo online, ha sottolineato il grave lutto che vive l'Italia nel perdere una figura come la sua, "un'instancabile voce di Memoria". Le fa eco il presidente dell'Anpi Provinciale di Milano Roberto Cenati che, su Facebook, ha dedicato un lungo post al sopravvissuto scomparso: "La motivazione e la spinta che diedero a Franco la forza per resistere e sopravvivere in quel posto infernale fu la rabbia per essere stato arrestato e deportato per la sola colpa di essere nato. Non dimenticherò mai questa sua intensa testimonianza".
Il campo di Buchenwald, "la cagna" e le sperimentazioni mediche
Buchenwald è stato uno dei più grandi e tremendi campi nazisti di deportazione. All'interno dell'enorme struttura, i detenuti erano costretti ai lavori forzati, oltre ad essere soggetto di numerose sperimentazioni mediche, come quelle per la vaccinazione antipetecchiale o per la ricerca di ormoni contro l'omosessualità. Himmler in persona assunse il controllo dell'eliminazione fisica di tutti i disabili presenti. Inoltre, Buchenwald è conosciuto anche per aver "ospitato" una delle donne più atroci dell'epoca nazista, Ilse Koch, rinominata "la strega di Buchenwald" o "la cagna di Buchenwald" per la sua ferocia. La Koch, condannata all'ergastolo nel 1947, pena poi ridotta a quattro anni e successivamente nuovamente estesa, è stata trovata morta nel '67 nella sua cella in Baviera, suicida. Il nominativo "ragazzo di Buchenwald" si rifà invece all'ingente quantità di bambini presenti nel campo, ben 904. Questi furono liberati dall'esercito statunitense. Come disse lo stesso Franco Schönheit a "Moked", la sua è forse stata "l'unica famiglia al mondo" ad avere avuto la fortuna di partire in tre (con lui la madre e il padre) e tornare in tre. A chi gli chiedeva come si potesse portare avanti il ricordo e comprendere il passato, Schönheit rispondeva con la sua "ricetta": "Leggere. Leggere. Leggere".