Milano, morto a 95 anni il partigiano Riccardo Zerba: fu torturato dai fascisti a San Vittore
È morto all'età di 95 anni il partigiano Riccardo Zerba, protagonista della Resistenza in Val d'Ossola e nel Milanese, catturato e torturato dai fascisti, presidente onorario della sezione Anpi di Villa Cortese. "Lo ricorderemo sempre con commozione e affetto", sono le parole del presidente di Anpi Milano, Roberto Cenati.
Operaio a Legnano, ha combattuto i nazifascisti in Val d'Ossola
Riccardo Zerba è nato il 14 agosto 1924, in una famiglia di origini operaie e contadine. Come ricorda il presidente milanese di Anpi annunciando la notizia della scomparsa, "Riccardo lavora come operaio meccanico nella Ditta Franco Tosi di Legnano dove inizia il suo impegno contro i nazifascisti. Continua poi la sua attività nelle file della Resistenza partendo per Pian Cavallone in Alta Verbania e in Val d’Ossola". Dopo aver combattuto in Piemonte, Zerba torna nel Legnanese "dove si unisce alla Brigata Gasparotto, Divisione Alfredo di Dio con il ruolo di tenente. Tra le azioni da lui compiute si ricordano: il disarmo del presidio fascista di Premeno e di quello di Villa Cortese."
Catturato e torturato dai fascisti a San Vittore
Il 19 gennaio 1945, durante un rastrellamento fascista, Riccardo Zerva viene catturato e portato nel carcere di San Vittore. In prigione, in attesa del processo, è sottoposto a varie sevizie. Viene liberato prima dell’udienza e salvato proprio il 25 aprile 1945, giorno della Liberazione. Dopo la fine della guerra ha continuato a testimoniare il ricordo della lotta alla dittatura. Era infatti presidente onorario della sezione Anpi di Villa Cortese e aveva ricevuto la medaglia e l'attestato di partigiano dal Ministero della Difesa nella ricorrenza del 70esimo anniversario della Liberazione.