Milano, madre e figlia di due anni precipitano dall’ottavo piano. Una testimone: “Si è buttata”
Tragico incidente nel centro di Milano dove una donna e la sua bambina di due anni sono precipitate dall'ottavo piano nella tromba delle scale di un palazzo di viale Regina Margherita 5. La donna, di 43 anni, è morta sul colpo mentre la piccola è stata soccorsa in condizioni gravissime e trasportata in codice rosso all'ospedale Niguarda.
Tragedia in viale Regina Margherita: madre e figlia precipitano nella tromba delle scale
L'episodio si è verificato nel primo pomeriggio di oggi, lunedì 23 settembre. La chiamata al 118 è arrivata pochi minuti prima delle 15. All'arrivo dei soccorritori, a quanto si apprende, la madre era già deceduta. La bambina ha riportato fratture al bacino, lesioni alla milza e contusioni polmonari. I medici dell'ospedale Niguarda dopo i primi accertamenti la opereranno d'urgenza. La prognosi è riservata.
Una testimone: “È salita all'ottavo piano e si è buttata"
Stando a quanto emerge della prime testimonianze, la donna precipitata non era residente nel palazzo. "Al piano rialzato del condominio c'è uno studio legale dove la signora doveva andare. Invece è salita all'ottavo piano e si è buttata", ha raccontato a Fanpage.it una testimone. "Ho sentito un rumore molto forte e delle urla, mi sono affacciata e ho visto questa scena raccapricciante. In vita mia ne avevo viste solo nei film". La 43enne deceduta "non abita qui" e "quando è entrata ha chiesto di uno studio legale che si trova al piano rialzato, ma poi è salita all'ottavo piano e ha fatto quello che ha fatto. Si è gettata nella tromba nelle scale davanti all'ascensore. L'ho vista", ha spiegato una donna che abita nello stabile. A chiarire la dinamica saranno le indagini affidate agli agenti della Questura, coordinate dal pubblico ministero di turno Maura Ripamonti. Sul posto sono intervenuti i poliziotti della scientifica per i primi rilievi.
Su Facebook un messaggio d'addio
La 43enne aveva lasciato su Facebook un messaggio d'addio. Stando a quanto emerge la donna, che aveva avuto problemi di tossicodipendenza, temeva che le avrebbero tolto la bambina per darla poi in affidamento ad altre persone. Quella che si delinea è una vicenda delicata, sullo sfondo una situazione familiare difficile e già seguita dagli assistenti sociali.