Milano, l’appello della Caritas: “Per Natale aprite le porte di casa a chi è meno fortunato”
Si avvicina il Natale e la Caritas Ambrosiana anche quest'anno ha deciso di riproporre l'iniziativa "Il pane spezzato è più buono dell'aragosta". Il senso del progetto è quello di dare a tutti, anche a chi si trova in una situazione di difficoltà economica, la possibilità di trascorrere le festività natalizie in compagnia, però non in un centro della Caritas affollato da centinaia di persone, ma in una vera e propria casa. Tra le mura domestiche anche chi è meno fortunato può respirare quel senso di famiglia e partecipazione che il Natale è in grado di trasmettere. Ed è proprio questo l'obiettivo dell'istituzione caritatevole milanese: far sentire a casa le persone che magari una casa non ce l'hanno più, oppure non hanno nessuno con cui trascorrere le feste.
Come aderire all'iniziativa
Chiunque desiderasse prendere parte al progetto "Il pane spezzato è più buono dell'aragosta", aprendo le porte di casa a chi è costretto a chiedere aiuto alla Caritas, può consultare il sito dedicato: noisiamo.caritas.it. Qui, entrando nella pagina, si potranno compilare alcuni campi per indicare le varie disponibilità ad accogliere l'ospite. Lo step successivo riguarda invece l'appuntamento di giovedì 12 dicembre presso la sede della Caritas di via San Bernardino 4. L'inizio dell'incontro è previsto per le ore 18.30. In questa circostanza verrà fissato il giorno delle feste in cui saranno ospitati gli indigenti, che avranno quindi la possibilità di trascorrere una giornata in un ambiente famigliare sereno e confortevole.
Le parole del direttore
Rispetto all'iniziativa natalizia della Caritas, lanciata per la prima volta nel 2013, si è espresso anche il direttore Luciano Gualzetti: "Chi si trova in difficoltà in genere soffre anche per la rottura dei legami familiari e vive proprio nel periodo natalizio con maggiore intensità questa lacerazione – spiega Gualzetti – Gli inviti in un casa, in un contesto familiare, hanno un grande forza rigenerativa per chi si sente messo ai margini. Ma anche chi apre le porte di casa ne ricava un vantaggio. Proprio perché basate sulla libertà delle persone, quelli che lo hanno fatto in questi anni ci hanno raccontato di avere avuto esperienze molto significative, dalle quali a volte sono nati anche gesti di grande solidarietà".