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Milano, la denuncia dei sindaci: “La Regione taglia il trasporto locale, hinterland in ginocchio”

“Con i tagli in arrivo diminuirà la frequenza degli autobus. Ma il problema più grosso è in prospettiva. Si mette in ginocchio anche la rivoluzione del biglietto unico con la tariffa integrata, che prevedeva un aumento dei servizi soprattutto nei comuni dell’hinterland”. È la denuncia del sindaco di Cesano Boscone, Simone Negri, portavoce della battaglia di 85 sindaci della Città metropolitana di Milano, che hanno scritto una lettera all’assessore regionale Claudia Terzi e al presidente della Lombardia, Attilio Fontana, per chiedere di scongiurare i tagli di risorse al trasporto pubblico di circa 3,4  milioni di euro già a partire dal 2020 fino ad arrivare a 17,8 milioni nel 2025.
A cura di Simone Gorla
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"La mattina all'ora di punta garantiamo un autobus ogni 15 minuti su tre linee, che è accettabile. Con i tagli in arrivo si passa a un bus ogni mezz'ora. Ma il problema più grosso è in prospettiva. Si mette in ginocchio anche la rivoluzione del biglietto unico con la tariffa integrata, che prevede un aumento dei servizi di trasporto del 17 per cento soprattutto nei comuni della città metropolitana. Senza fondi sarà impossibile". Il sindaco di Cesano Boscone, Simone Negri, intervistato da Fanpage.it, si fa portavoce della battaglia di 85 sindaci sui 133 della città metropolitana di Milano, che hanno scritto una lettera all'assessore regionale Claudia Terzi e al presidente della Lombardia, Attilio Fontana, per chiedere di scongiurare i tagli di risorse al trasporto pubblico di circa 3,4  milioni di euro già a partire dal 2020 fino ad arrivare a 17,8 milioni nel 2025. "Per la Regione non sono cifre mostruose, ma per i comuni dell'hinterland significa dover fare i conti con riduzioni significative delle corse, soprattutto dei mezzi di superficie", spiega il sindaco della cittadina di 25mila abitanti a sud ovest di Milano.

Voi sindaci avete espresso preoccupazione rispetto alla riduzione dei trasferimenti e chiesto di evitare il taglio dei servizi di trasporto pubblico. Perché è stata necessaria questa lettera?

Abbiamo dovuto scrivere perché si è attivato un meccanismo di taglio indiretto molto rischioso. La riduzione delle risorse al trasporto pubblico locale avviene per effetto dell'applicazione dei criteri delibera regionale (DGR 7644/2017 ndr). Anche se non sembrano cifre mostruose per la regione, per il trasporto milanese sono molto rilevanti. Già da quest'anno significa fare i conti con una riduzione delle corse delle linee di superficie, bus e metropolitane. E gli effetti maggiori saranno sui comuni dell'hinterland, non nel capoluogo.

Quali saranno le conseguenze per i cittadini di un Comune come il suo?

Al momento possiamo solo fare delle stime, perché non sappiamo ancora come avverrà la ripartizione dei tagli. La mattina all'ora di punta garantiamo un autobus ogni 15 minuti su tre linee, che è accettabile. Con i tagli in arrivo si passa a un bus ogni mezz'ora. Ma il problema ancora più grosso è in prospettiva. Si metterebbe in ginocchio anche la rivoluzione del biglietto unico tariffa integrata, che prevede comporta un aumento dei servizi di trasporto del 17 per cento soprattutto nei comuni della città metropolitana. Senza fondi sarà impossibile.

Quali sono le ripercussioni?

Con l'introduzione della tariffa unica si è parlato soprattutto del biglietto a 2 euro e degli abbonamenti. Ma non tutti sanno che questo nuovo sistema prevede anche un aumento dei servizi Tpl i termini di chilometri del 17 per cento, soprattutto nei comuni della Città metropolitana. Ci sono progetti approvati, che si sarebbero dovuti realizzare, e ora sono a rischio.

Un esempio?

A Cesano Boscone  doveva essere attivata una linea aggiuntiva di autobus. Ora siamo collegati con la metropolitana a Bisceglie. Avremmo avuto un'altra tratta con gli stessi orari diretta al nuovo capolinea M4 di San Cristoforo. Ora non la vedremo mai. Abbiamo verificato che con questi tagli non si farà.

L'assessore Terzi ha risposto facendo notare che Milano quest'anno incassa 50 milioni in più dalla tariffa integrata e invitato a rivolgersi al governo "giallorosso"

L'attuale governo non ha tagliato sui trasporti. L'assessore cerca di scaricare la colpa su Milano, ipotizzando un tesoretto che non c'è e facendo finta di non sapere che dal 2017 Milano versa sua sponte 1,6 milioni l'anno all'agenzia Tpl. È evidente comunque che la risposta dell'assessore non ha convinto. Oggi si sono aggiunti altri tre sindaci, quelli di Arconate, Casorezzo e Vanzaghello. Siamo 85 su 133 comuni. Ha aderito anche il commissario prefettizio di Corsico, che non ha un ruolo politico. Ha letto le carte e valutato la convenienza del comune che gestisce.

A suo parere ci sono margini per trovare un compromesso?

Io spero che assessore legga meglio la lettera. Non era dura né di parte. Spero che abbia modo di riflettere su quanto il Tpl sia fondamentale per Milano anche per la qualità dell'aria, tema di cui parliamo molto in questi giorni, e per rapporto positivo che la Regione dovrebbe avere con Milano e città metropolitana. Ricordo che non c'è sviluppo senza il capoluogo. Se Milano gira allora cresce anche la regione. Se regione diventa elemento di ostacolo per Milano, allora c'è un problema.

Sta dicendo che c'è una volontà di ostacolare Milano?

A volte c'è la sensazione che la Regione remi contro la città di Milano. Su queste cose mi aspetto collaborazione. Ci sono tanti altri temi su cui dividersi, ma i trasporti dovrebbero essere cari a tutti. Cosa sono per la Regione 3,4 milioni? Io credo che la Lombardia abbia gli strumenti per reperire queste risorse. Non sono cifre nemmeno paragonabili a quelle spese nel settore sanitario. Credo che non ci sia sufficiente attenzione e presa di coscienza dell'importanza del tema del trasporto pubblico. Non si può ragionare con una divisione in parti uguali Con tutto il rispetto per gli altri, la priorità è qua.

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