Milano, l’ex rifugio antiaereo di piazza Grandi riaprirà come “luogo della memoria”

Il rifugio antiaereo sotto la fontana di piazza Giuseppe Grandi riaprirà come luogo della memoria. È questa l’ultima decisione dell’assessorato ai Lavori pubblici, che ha così deciso di aprire al pubblico quel luogo di riparo dalla guerra e dai bombardamenti. Si tratta di un vero e proprio labirinto di 24 stanze in cemento armato, costruite nel 1935 a metà di Corso XXII Marzo. Gli ambienti possono contenere fino a 400 persone, con tanto di frecce indicanti tutt’ora l’uscita e l’entrata, o la direzione per i servizi igienici e per trovare l’acqua potabile, in secchi ancora appesi a ganci. I lavori sono costati al Comune di Milano ben centomila euro, cifra questa ritenuta irrilevante se considerata però l’importanza dell’opera: "È un luogo che costituì rifugio durante i bombardamenti della città per tanti milanesi. Ora dobbiamo intervenire sulla manutenzione della fontana per installare un impianto di riciclo delle acque, che ora sono a perdere e questo ci consentirà di rendere fruibile il rifugio e restituire un pezzo di memoria alla città. Il rifugio sarà messo nelle condizioni di poter essere visitato", ha spiegato Carmela Rozza, assessore ai Lavori pubblici.
Il Comune mapperà tutti i rifugi della città
Come riportato dal Corriere, oggi il rifugio di piazza Giuseppe Grandi si può scorgere al di sotto della fontana, una vasca rettangolare con un torrione in pietra da cui sgorga una cascata, che al tempo serviva per il riciclo dell’aria nel rifugio: formato da due entrate, collocate in corrispondenza dei lati più stretti della vasca, nascosti da una lastra di ferro. Insomma, una vera e propria “avventura”, indicata soprattutto per i più coraggiosi, considerando il buio totale del rifugio nel quale ci si immerge e ci si perde. E il recupero del rifugio sotto piazza Grandi è solo il primo di una serie di interventi del Comune. A breve partirà infatti la mappatura della Milano sotterranea, così da poter recuperare almeno alcuni degli oltre cento rifugi costruiti all’epoca nel capoluogo.