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Milano, investe una ragazzina di 13 anni e la carica in auto: poi la lascia vicino casa

Una ragazzina di 13 anni è stata investita da un’automobile con a bordo due donne in via Pascarella a Milano. La 28enne alla guida e la sua amica, dopo aver travolto la giovanissima, non hanno voluto chiamare i soccorsi, ma l’hanno caricata in auto e abbandonata dolorante vicino alla sua abitazione. La ragazzina è stata poi portata in ospedale dai genitori. Le due donne sono invece state rintracciate dalla polizia locale e denunciate per omissione di soccorso e violenza privata.
A cura di Luca Giovannoni
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(Immagine di repertorio)
(Immagine di repertorio)

Omissione di soccorso e violenza privata: sono queste le accuse mosse nei confronti di due donne protagoniste di un brutto episodio avvenuto a Milano, nella serata di venerdì 10 gennaio. La storia è raccontata sulle pagine della cronaca locale di "Repubblica": una ragazzina di 13 anni è stata investita in via Pascarella, zona Quarto Oggiaro, attorno alle 19.30, mentre stava attraversando la strada. La donna alla guida, una 28enne, non si sarebbe accorta della sua presenza, impattando con l'automobile contro la giovanissima. Invece di chiamare i soccorsi però la conducente e un'altra donna a bordo della vettura hanno deciso di caricare a bordo la ragazzina, lasciandola aver girovagato per diversi minuti a pochi metri dalla sua abitazione per poi dileguarsi senza lasciare alcun tipo di riferimento. I genitori della 13enne, spaventati per le condizioni della figlia, l'hanno portata immediatamente in ospedale, dove è stata ricoverata con diverse fratture e una clavicola spezzata che le sono costati una prognosi di 30 giorni.

Le indagini della polizia municipale

Una volta messi a conoscenza dell'accaduto gli agenti della polizia municipale si sono messi immediatamente sulle tracce della pirata della strada che dopo aver investito la ragazza non ha voluto chiamare i soccorsi, nonostante la ragazzina si lamentasse per i gravi traumi riportati. Al termine di un intenso lavoro di indagine, le forze dell'ordine sono riuscite a risalire all'identità della donna al volante, inchiodandola alle proprie responsabilità. Gli sforzi della polizia municipale sono stati premiati anche grazie all'ausilio dei filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza presenti nella zona in cui è avvenuto l'incidente. Alle indagini ha partecipato anche il nucleo di investigazioni scientifiche, che attraverso un software forense è riuscito a risalire alla targa incriminata. Le due donne dovranno rispondere davanti al pubblico ministero Giordano Baggio delle accuse di omissione di soccorso e violenza privata.

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