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Milano invasa dai writer: più di 1000. E per pulire le scritte servono 100 milioni

Nonostante il piano antigraffiti lanciato dal Comune, i writer milanesi non si fermano. Le loro azioni, secondo l’associazione nazionale antigraffiti, sono sempre più improntate al vandalismo. A Milano istituito un database per contrastare il fenomeno.
A cura di Federica Gullace
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A Milano ci sono troppi writer, circa 1300, e soprattutto troppi muri imbrattati, la cui pulizia costa al Comune, e di conseguenza ai cittadini, 100 milioni di euro. Il capoluogo lombardo già lo scorso mese si era trovato a fare i conti con numerosi episodi di vandalismo, dalla porta del Duomo imbrattata agli assalti ai vagoni della metropolitana, a causa dei quali alcuni dipendenti Atm avevano chiesto addirittura il trasferimento in sedi lavorative più sicure. A dicembre il Comune aveva lanciato un piano antigraffiti, facendo sapere che una squadra dotata di macchinari per rimuovere i graffiti era pronta a ripulire la città, mentre venivano individuati cento nuovi spazi comunali da assegnare a dei veri street artists. L'obiettivo? Una città più pulita, in virtù dell’Esposizione Universale.

Per pulire la città servono almeno 100 milioni di euro

Di tempo però ne è passato, e la situazione sembra continuare a peggiorare: in particolare sarebbero in aumento i cosiddetti ‘tagger’, coloro che lasciano la propria sigla sui muri o su qualsiasi cosa si trovino di fronte, come per marcare il territorio. Gli ultimi a essere stati colpiti sono i muri della nuova Darsena, i cui lavori di riqualificazione in vista di Expo non sono ancora terminati. I numeri sulle presenze di writer sono stati resi noti dall'Associazione nazionale antigraffiti, che in uno studio ha rivelato che sono aumentati del 15-20 per cento rispetto all’anno precedente. Ogni weekend, nella sola Milano, i 1300 writer si trovano in piena notte per creare le loro ‘opere'.

Qualcosa, tra di loro, sembra essere cambiato: dalle modalità utilizzate emergerebbe per l’Associazione "una decisa indole vandalica: sempre più spesso la tecnica prevede, infatti, l’incisione di vetri o superfici, scasso di infissi, maxi scritte realizzate con il rullo, sostanze sempre più indelebili e pericolose per chi le usa, come l’acido cloridrico o il catrame. Tutto mirato a compiere azioni più eclatanti e rischiose, con danni economici sempre più consistenti". E i danni economici, che ricadono sulla collettività, ammontano ad almeno cento milioni di euro.

Dato l’altissimo numero di episodi, per la prima volta proprio a Milano è stato configurato per i writer il reato di associazione per delinquere, grazie al quale, sommato al lavoro investigativo, sono già stati individuati numerosi vandali. In più, il Comune di Milano e la polizia locale, grazie ad un particolare database, potranno ora contrastare il fenomeno dell’imbrattamento da tag, rintracciando e fermando eventuali graffitari.

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