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Milano, inchiesta su condizioni sicurezza dei rider: “Società delivery non hanno valutato i rischi”

Un’inchiesta sulle società di delivery food che operano a Milano è stata aperta dalla Procura dopo la relazione dei carabinieri secondo i quali le aziende come Glovo e Deliveroo non avrebbe valutato i rischi per i propri dipendenti e non avrebbero fornito dispositivi di sicurezza adeguati come mascherine e guanti.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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La procura di Milano ha aperto un'inchiesta sulla sicurezza dei rider e sulle possibili negligenze da parte delle società di delivery tra le quali Glovo e Deliveroo durante le prime fasi dell'emergenza coronavirus. Stando a quanto si apprende sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti ci sarebbe la mancata dotazione da parte delle aziende di mascherine in quantità considerabili adeguate ai propri dipendenti: secondo l'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, capo del pool' salute, ambiente e lavoro' ci sarebbe stata una mancata valutazione dei rischi da parte delle aziende che si occupano della consegna del cibo.

Omessa la valutazione ed analisi sull'esposizione al rischio per tutti i lavoratori

In particolare le indagini, condotte dalla squadra di polizia giudiziaria, assieme a polizia locale, Ats, ispettorato del lavoro e carabinieri, hanno portato alla luce come sia Deliveroo che Glovo avrebbero omesso la valutazione ed analisi sull'esposizione al rischio per tutti i lavoratori, rider compresi. Le due società non avrebbero adeguato il "Documento valutazione rischi" rispetto all'emergenza sanitaria così come richiesto non fornendo ai carabinieri i documenti utili a valutare o meno il rispetto delle regole. Cosa che invece la società Just Eat avrebbe fatto, adeguando il Documento valutazione rischi ricomprendendo anche i rider e inviando kit con mascherine e guanti.

I carabinieri: Fornite poche mascherine ai rider

I militari in un documento avrebbero inoltre spiegato che Deliveroo avrebbe dato conto di alcune mascherine consegnate ai propri rider oltre che di una policy per il rimborso sull'acquisto delle stesse da parte dei fattorini. Secondo i carabinieri però sarebbero state sporadiche le consegne di mascherine non sufficienti a coprire le necessità dei fattorini oltre al fatto che le società, dal punto di vista dell'approvvigionamento di Dpi e del rischio sanitario, avrebbero considerato i rider come lavoratori autonomi e tutto, dunque, sarebbe stato rimesso a loro stessi.

Glovo si difende: Fornito mascherine in modo capillare e rapido

In una nota ufficiale diffusa dopo la notizia dell'inchiesta aperta in procura a Milano Glovo ha fatto sapere di aver distribuito 40mila mascherine e guanti in lattice ai rider in modo capillare e rapido: "Sui dispositivi di protezione abbiamo optato per una distribuzione attiva nei punti nevralgici delle città – si legge nel comunicato –  che ci ha permesso di distribuire oltre 40.000 mascherine e guanti in lattice ai rider in servizio (distribuzione peraltro che prosegue), anche se abbiamo dovuto scontare tempi di attesa più lunghi di quelli previsti, a causa delle difficolta' di rifornimento"

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