Milano, incendiata statua dedicata a Giulia Lombardi, partigiana uccisa dai fascisti nel 1944
Nella notte è stata incendiata la statua dedicata a Giulia Lombardi, staffetta partigiana uccisa dai fascisti nel 1944. Il monumento era stato inaugurato il 14 aprile dalle sezioni Anpi di Cornaredo e Settimo Milanese, alla presenza dei sindaci delle due cittadine. L'incendio, avvenuto proprio a tre giorni dal 25 aprile, è stato denunciato dall'Anpi provinciale di Milano. "Questo ennesimo atto provocatorio si inquadra nelle sempre più inquietanti e diffuse manifestazioni e iniziative neofasciste che offendono la memoria di chi ha sacrificato la propria giovane vita per la libertà di tutti noi – ha dichiarato Roberto Cenati, presidente dell'Anpi di Milano, a la Repubblica – Non è più tollerabile che episodi così profondamente oltraggiosi nei confronti dei valori della Resistenza e della Costituzione repubblicana si ripetano a Milano e nei comuni della città metropolitana". Non si sa chi sia l'autore che si nasconde dietro il gesto, ma di certo quest'atto provocatorio non è stato solo un'azione vandalica.
Bruciata statua dedicata a Giulia Lombardi: "Ennesima provocazione fascista"
La statua dedicata a Giulia Lombardi non ha fortunatamente avuto danni irreparabili. Sulla vicenda è intervenuto anche Paolo Ferrero, vicepresidente del Partito della Sinistra Europea: "Siamo davanti all'ennesima provocazione fascista in provincia di Milano, a pochi giorni dal 25 Aprile – ha scritto Ferrero in un comunicato stampa – La statua alla Memoria di Giulia Lombardi – giovane Partigiana trucidata appena ventiduenne dai fascisti durante le rappresaglie del 1944 – era stata posata ed inaugurata dall'ANPI qualche giorno fa e già qualcuno ha deciso di scagliarsi contro questo simbolo del popolo italiano che ha combattuto il nazifascismo e ne ha pagato un terribile prezzo. Un gesto orribile e pericoloso che conferma il rigurgito di fenomeni fascisti che più volte negli ultimi giorni abbiamo denunciato affrontando ciò che è accaduto sia nell'area milanese che nel resto d'Italia".