Milano, in via Crespi nessuno paga le spese del palazzo: 300mila euro di debiti
Ammontano oggi a 300mila euro le spese condominiali non pagate nel palazzo di via Pietro Crespi 10, una traversa tra viale Monza e via Giacosa, a Milano. Dopo che già nel 2009 era stato riscontrato un debito di 132mila euro, la situazione non ha fatto altro che sprofondare. Dopo essere stata intrapresa la strada dei pignoramenti, affinché gli appartamenti venissero messi alle aste, molti alloggi erano stati reimmessi sul mercato, nella speranza di trovare nuovi inquilini. Una volta acquistate, però – molte a poco più di 40mila euro -, la situazione era tornata quella di prima: le case, infatti, erano state subaffittate, spesso a migranti, diventando dei veri e propri rifugi sovraffollati, senza nessuno che si prendesse la briga di pagare le spese condominiali. Ma non solo: arrivati al limite del collasso economico, è poi stato il turno di quello strutturale, a partire dal portone all'entrata, passando per gli angoli delle scale, i ballatoi, le cantine, utilizzate per parcheggiare pezzi di scooter rubati, fino alle porte d’ingresso delle abitazioni assemblate con resti di discarica.
La paura dei residenti
Insomma, una situazione fuori controllo quella di via Pietro Crespi, tra episodi di criminalità e paura dei residenti, che tempo fa istituirono un comitato di cittadini per salvare il salvabile. Ma tra inquilini irregolari, perlopiù asiatici e africani, e continue visite di estranei, nulla è cambiato. Come ha riportato il Corriere, tra i partecipanti del comitato, una signora, italiana, ha così voluto raccontare cosa significhi vivere in via Pietro Crespi, elencando tutto quello che non va, mostrando le lettere e le email spedite per sollecitare le istituzioni, citando piccoli episodi quotidiani, a suo dire emblematici del senso di abbandono: "Davanti al caseggiato, da nove mesi, c’è una macchina, di romeni. Va, viene ed è parcheggiata al solito posto, quasi che i conducenti abbiano avuto in dono divino questa parte di asfalto. I conducenti, che sappia io, sono tutti romeni. All’occasione, la macchina è una casa che ospita a turno famiglie… dopodiché di giorno si fermano a bordo strani tipi che parlano e trafficano… glielo giuro, sono nove mesi".
Le fa eco Silvia Sardone, membro della segreteria regionale di Forza Italia e consigliere di zona 2: "La vicenda del civico 10 dove c'è un condominio dove nessuno paga con debiti di 300mila euro è solo uno spaccato disastroso di una via in balia dell'abbandono da parte delle istituzioni. Zona privilegiata per sub-affitti a clandestini ma soprattutto di criminalità con spacciatori protagonisti a ogni ora, ormai presenza costante. Via Crespi non merita di essere etichettata come luogo da evitare – conclude la Sardone -. Si facciano retate, si controllino i documenti degli occupanti dello stabile al 10, si metta una pattuglia stabile delle forze dell'ordine. Basta lassismo, è l'ora di intervenire."