Milano, in Galleria Vittorio Emanuele ecco Fendi e Dior: al Comune 140 milioni di euro in 18 anni
Fendi e Dior sbarcano in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Con due aste distinte, i due marchi di proprietà della LVMH si sono aggiudicati gli spazi ora occupati da Armani e Versace. Con la vittoria dell'asta, Dior ha stabilito un nuovo record per l'affitto di uno dei negozi più ambiti della città in relazione ai metri quadri. Pagherà cinque milioni e cinquantamila euro all'anno per i prossimi diciotto anni. Fendi, invece, sborserà due milioni e quattrocentocinquamila euro all'anno per lo stesso periodo di tempo.
Sette milioni di euro in totale all'anno tra Dior e Fendi
Il record stabilito da Dior è arrivato dopo un'asta contesa insieme ad altri sei marchi (Hermes, Damiani, Max Mara, Prada, Yves Saint Laurent e Versace, che ha un contratto valido sino a dicembre di quest'anno). Il prezzo di partenza era di 950mila euro di canone annuo, che ha subìto un innalzamento vertiginoso grazie ai 37 rilanci che – di fatto – l'hanno quintuplicato, fissando la cifra a cinque milioni e cinquantamila euro. Il negozio, che si affaccia sull'ottagono in Galleria, è stato affittato da Versace a partire dal 2013, quando subentrò a Bernasconi Argenteria. I 324 metri quadri si articolano su un pian terreno, un intermezzo e un piano interrato.
Poco prima dell'asta storica vinta da Dior, un altro marchio della famiglia LVMH si è aggiudicato uno spazio nella Galleria più ambita di Milano. Fendi, infatti, ha ottenuto gli spazi dei locali ora occupati da Armani, subentrato ne 2012 al Cravattificio Zani dopo un'ora e dieci minuti di rilanci. La base d'asta, in questo caso, era di 872mila euro. I 326 metri quadri sono andati via per due milioni e quattrocentocinquantamila euro in un testa a testa tra la stessa Fendi e Prada, dopo che Bottega Veneta, Salmoiraghi&Viganò e Damiani avevano desistito. Il negozio di Giorgio Armani si trasferirà negli spazi attualmente occupati da Tim, sempre in Galleria Vittorio Emanuele II. I 302 metri quadri, strappati a Tod's e Prada, frutteranno al Comune un milione e novecentomila euro all'anno per i prossimi diciotto anni.