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Milano, in arrivo centinaia di rifugiati “di ritorno”: pronto un centro d’accoglienza

Si chiamano “dublinanti”, e sono tutti quei rifugiati che, transitati dall’Italia e arrivati nei Paesi europei che volevano raggiungere, vengono poi ricondotti nel nostro Paese in base al regolamento di Dublino, che li obbliga a rimanere nel primo Paese europeo dove hanno messo piede.
A cura di Federica Gullace
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Sembra non avere fine l’emergenza profughi a Milano. Dopo l’annuncio di alcune settimane fa dell’arrivo di oltre 500 rifugiati accolti in stazione Centrale, ora l’allarme si estende anche riguardo ai cosiddetti "Dublinanti". Si tratta di quei profughi che sono riusciti ad attraversare l’Italia, molto spesso riuscendo a rifarsi una vita in Francia o in Olanda, ma sono poi finiti nella rete Eurodac, la banca dati delle impronte digitali, venendo rispediti indietro, verso il primo Paese europeo dove hanno messo piede e sono stati identificati. Una norma, controversa, prevista dal regolamento di Dublino.

È questa la ragione per cui in tantissimi vengono rimandati in Italia, all’aeroporto di Fiumicino o Malpensa, dove dovrebbero presentare la richiesta di protezione internazionale. Il regolamento di Dublino, pensato allora per determinare rapidamente lo Stato Ue competente ad accogliere le richieste di protezione internazionale, prevede infatti che si faccia domanda d’asilo nel primo Paese europeo in cui si mette piede. Anche se la norma non è sempre stata applicata alla lettera: come è ragionevole pensare, in molti hanno attraversato la penisola senza lasciare traccia, senza essere quindi identificati e foto-segnalati. Non rientrando quindi nel database Eurodac, a questi è concesso presentare allo stesso modo domanda di protezione in Svezia o in Germania.

A Milano il centro d'accoglienza per "Dublinanti"

Tornando in Italia, secondo i dati forniti dalla polizia di frontiera dello scalo lombardo, solo nel mese di gennaio 2015 sono stati rispediti indietro 101 profughi, provenienti dalla Siria, Eritrea, Nigeria, Gambia e Marocco, con una media di più di tre persone al giorno. Si parla di famiglie, anziani e bambini, bisognosi di supporto: considerando infatti che la maggior parte di coloro che atterrano a Malpensa, anche se con l'obiettivo di oltrepassare le frontiere, deve comunque essere accolta e assegnata ad una comunità, vi è la necessità di un punto fermo. Per questo il Comune di Milano ha fatto sapere di essersi attrezzata al meglio, con un centro specifico d'assistenza per "Dublinanti". 

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