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Milano, il vicino esce nudo sul balcone e si masturba: famiglia prigioniera in casa da due anni

Una famiglia con bimbi piccoli residente a Milano da circa due anni è praticamente prigioniera in casa durante la bella stagione. Ogniqualvolta i bimbi vanno in cortile a giocare un vicino di casa della famiglia, un 50enne, esce sul balcone, si denuda e si masturba fissando i piccoli. L’incredibile vicenda non ha a quanto pare soluzione: finora le forze dell’ordine non sono riuscite a dissuadere il maniaco dai suoi comportamenti sconci.
A cura di Redazione Milano
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(Immagine di repertorio)
(Immagine di repertorio)

I vicini di casa, a volte, possono rappresentare un problema: litigi, incomprensioni, qualche sgarbo o saluti negati. Questo, almeno, è ciò che avviene normalmente se i rapporti non sono proprio idilliaci. Ma per una famiglia residente a Milano la situazione è davvero drammatica: da circa due anni, durante la bella stagione, è praticamente prigioniera nella propria abitazione. Se e quando i figli (bimbi piccoli) provano ad andare in cortile per giocare, magari facendosi il bagno in una piscina gonfiabile, un vicino di casa cinquantenne esce sul balcone, si denuda e poi si masturba fissando i bambini.

Inutili finora i tentativi di bloccare il maniaco

La vicenda è stata riportata dal "Corriere della sera", corredata da una delle varie denunce che la famiglia ha sporto al commissariato Lorenteggio contro il vicino di casa. Un maniaco, a quanto sembra: un'altra donna che vive nello stesso palazzo del cinquantenne ha riferito di averlo incrociato in una circostanza sulle scale. Anche in quel frangente l'uomo a quanto pare si stava masturbando: alla vista della vicina è però subito corso in casa. È difficile probabilmente riuscire a immedesimarsi nella situazione vissuta dalla famiglia in questione: un misto di rabbia e impotenza per una vicenda che le forze dell'ordine non riescono a risolvere. Le pattuglie della polizia che in questi mesi sono intervenute non hanno potuto fare altro che ammonire l'uomo, invitandolo a non ripetere i suoi comportamenti sconci. Un invito che però è stato disatteso. Il cinquantenne a quanto pare vive da solo ed è dunque anche fallito il tentativo di alcuni abitanti del quartiere di individuare un parente che possa parlargli, e magari anche aiutarlo con quello che potrebbe essere un problema psichico. Resta il fatto che quell'uomo rappresenta a sua volta un grosso problema per la famiglia, tenuta praticamente in ostaggio in casa e limitata nella sua libertà.

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