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Milano, il sindaco Sala pensa a un secondo mandato: “Se fossimo nel 2020 mi ricandiderei”

L’attuale sindaco di Milano Beppe Sala ha scelto il palco della festa dell’Unità per aprire a una sua possibile ricandidatura: “Se oggi fossimo nel 2020 e dovessi decidere se ricandidarmi o no a sindaco di Milano direi di sì”, ha detto il primo cittadino, che ha invece escluso per il momento un suo impegno a livello nazionale: “Se mi venisse voglia di pensarci mi auto inibisco. Voglio essere concentrato su quello che faccio e avere un obiettivo da portare a casa”.
A cura di Redazione Milano
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Beppe Sala riceve la fascia tricolore dal suo predecessore, Giuliano Pisapia
Beppe Sala riceve la fascia tricolore dal suo predecessore, Giuliano Pisapia

Alle prossime elezioni comunali a Milano, a meno di terremoti politico-giudiziari, mancano più di due anni: si voterà infatti nel 2021. Ma oggi l'attuale sindaco, Beppe Sala, ha scelto il palco della festa dell'Unità che si sta svolgendo nel capoluogo lombardo per aprire a una sua possibile ricandidatura: "Se oggi fossimo nel 2020 e dovessi decidere se ricandidarmi o no a sindaco di Milano direi di sì – ha detto Sala – Credo di esser tagliato per fare il sindaco. Certamente considero la possibilità di fare un doppio mandato, la decisione dipenderà da come mi sentirò tra due anni, se avrò le energie fisiche e psichiche. Rinvio la riflessione a tra due anni, intanto lavoriamo". Prima della sua avventura a Palazzo Marino Sala, con un passato da manager in grandi aziende come Pirelli e anche in Comune, come primo direttore generale (durante l'amministrazione di Letizia Moratti), è stato commissario unico e amministratore delegato di Expo 2015. Quell'avventura, sul cui bilancio ci si continua a dividere ma che indubbiamente è stato un momento importante per rafforzare nel mondo l'immagine di Milano, ha lasciato degli strascichi giudiziari per Sala, che il prossimo 27 settembre affronterà un processo – lui ha chiesto il rito immediato – per le accuse di falso in merito alla presunta retrodatazione di un verbale per designare i commissari del bando più importante dell'Esposizione universale, la Piastra dei servizi. È questa, al momento, l'unica "spada di Damocle" che pende sul sindaco. Il primo cittadino, che si è sempre detto certo della sua innocenza, non sembra essere preoccupato dalla vicenda, tanto da aver già fatto un pensiero a un secondo mandato nel 2021. Davanti alla possibilità di una carriera politica nazionale, lontano da Milano, Sala ha invece risposto: "Se mi venisse voglia di pensarci mi auto inibisco. Voglio essere concentrato su quello che faccio e avere un obiettivo da portare a casa".

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