Milano, il Comune dimezza gli Ambrogini d’oro: “Restituiamo prestigio al premio”

Gli Ambrogini d’oro potrebbero dimezzare. Il motivo? Restituire prestigio alla più importante benemerenza della città di Milano. Grazie ad una delibera di iniziativa consiliare, che sarà discussa in Consiglio comunale, la concessione delle Civiche Benemerenze potrebbe diminuire: gli Ambrogini diverranno così 35, dagli attuali 70, e gli Attestati si ridurranno da 40 a 20. Non è la prima volta che si discute di tale possibilità: i consiglieri, infatti, già alcuni anni fa introdussero la richiesta di modifica dell’articolo 7 del Regolamento per la concessione delle Civiche Benemerenze, chiedendo che si arrivasse ad un numero massimo di 15 tra Medaglie d’Oro e Attestati di Civica Benemerenza. Una richiesta considerata però troppo drastica, soprattutto dall’allora maggioranza di destra. Per questo, con l’arrivo di Pisapia, erano stati proposti decine di emendamenti, con i quali si chiedeva una rivisitazione più generale del regolamento degli Ambrogini, a cominciare da una possibile riflessione su a chi spettasse l’onere della scelta.
Ambrogini solo per le eccellenze indiscutibili
Ora, mentre Basilio Rizzo, presidente del Consiglio comunale, tiene a precisare che non si tratta “di una delibera né di maggioranza né di opposizione. Abbiamo concordato tutti sulla necessità di ridurre il numero delle benemerenze", altri consiglieri, come l’azzurro Fabrizio De Pasquale, chiedono che "l’investitura dei candidati torni nelle mani del Sindaco", così come era fino al 1998, prima del cambiamento introdotto da Massimo De Carolis. L’obiettivo, allora, era "sottrarre alla giunta, e quindi alla politica, il potere di decisione per assegnarlo a un’ampia maggioranza in Consiglio comunale", lasciando al sindaco il solo potere di veto e di revoca. Insomma, una richiesta particolare, che nonostante lasci molti con l’amaro in bocca, vuole fare luce sui numerosi casi di premiati-indagati eccellenti, poi revocati: come il caso del manager Antonio Acerbo – ex manager di Expo finito in una delle inchieste giudiziarie e che ha recentemente chiesto di patteggiare 3 anni per corruzione e turbativa d'asta – Ambrogino all’epoca del sindaco Albertini con la squadra che ristrutturò il Teatro alla Scala. Per questo, come spiegato da Rizzo, restringendo il numero di onorificenze, appare scontato dover trovare eccellenze indiscutibili, senza il pericolo di errori.