Milano, il Carroccio prepara la sfida a Sala: “Il candidato sindaco? Una Moratti in salsa leghista”
Incassata la vittoria alle elezioni europee e il pieno di voti in tutta Italia, la Lega è già al lavoro per centrare il prossimo obiettivo: strappare a Beppe Sala la città di Milano, dove il Carroccio ha preso "solo" il 27 per cento e il Partito democratico resta la prima forza in campo. Matteo Salvini ha messo da tempo nel mirino le elezioni comunali del 2021 e vuole muoversi con largo anticipo. Anche per evitare di ripetere l'errore di due anni e mezzo fa, quando la candidatura di Stefano Parisi arrivò a pochi mesi dal voto e fu penalizzata dal poco tempo a disposizione. Questa volta in via Bellerio l'idea è di arrivare a definire un nome almeno un anno prima del voto. Ed è evidente che la scelta del candidato spetterà al Carroccio, forte come mai prima nei confronti degli alleati di centrodestra. Una prima mossa potrebbe arrivare dal Pirellone, vera roccaforte leghista in città, con una nuova figura nella giunta di Attilio Fontana. Secondo indiscrezioni, non confermate da Palazzo Lombardia, sarebbe allo studio la creazione di un sottosegretario con delega per Milano, con il compito di intervenire direttamente sulle questioni che riguardano il capoluogo.
Una squadra di fedelissimi pronti a scendere in campo
L'uomo su cui Salvini potrebbe puntare per questo delicato compito è Gianmarco Senna, consigliere regionale e imprenditore di successo nel settore della ristorazione, una figura considerata in grado di pescare consensi anche al di fuori del perimetro degli elettori della Lega. Ma in prima fila ci sono anche altre personalità vicine al leader del Carroccio: a partire da Alessandro Morelli, presidente della commissione trasporti alla Camera e braccio destro di Salvini a Milano, e dall'assessore regionale Stefano Bolognini.
Bolognini: Serve una Moratti in salsa leghista
È proprio l'assessore alle Politiche sociali, abitative e disabilità di Regione Lombardia, intervistato da Fanpage.it, a frenare il toto-nomi. Spiegando che per vincere all'ombra della Madonnina serve qualcuno che sia in grado di muoversi al di sopra dei partiti e raccogliere consensi in modo trasversale. "Ammesso che si ricandidi Giuseppe Sala, contro un candidato di profilo nazionale serve una persona altrettanto forte a livello mediatico, che venga riconosciuta nei quartieri popolari e nei mercati, ma sappia anche dialogare con gli imprenditori, le associazioni di categoria, con i sindacati. Qualcuno che comprenda e dialoghi con le diverse realtà della città", spiega Bolognini. L'identikit del candidato ideale prevede molte caratteristiche: "A Milano per vincere serve un profilo elevato, una signora Moratti in salsa leghista. Penso a un candidato che possa contare sull'aiuto del partito, ma che porti qualcosa in più. Perché i sindaci milanesi sono sempre stati personaggi che andavano oltre i partiti. Sala aveva fatto il commissario Expo, dobbiamo trovare una persona di quel livello. Ce ne sono in giro, vanno coinvolte e stimolate".
Matteo Salvini ha già incontrato alcuni possibili candidati
Bolognini assicura che la ricerca è già iniziata: "Salvini è già impegnato e ha incontrato alcune persone. Farà lui la valutazione più corretta e troverà la figura migliore. Io, Senna, Morelli e gli altri esponenti milanesi della Lega lavoriamo per questa sfida, ma oggi serve una visione più ampia. Tutti portiamo qualcosa, ma ora bisogna guardare oltre il perimetro del partito, alle realtà che oggi guardano a noi con interesse". La Lega comunque "è in ottima salute" e un risultato del 27 per cento in città "è il più alto dal 1993 quando fu eletto sindaco Formentini" e quindi da considerare "assolutamente un dato positivo". Bolognini ricorda che fino a qualche anno fa la compagine della Lega in città era più ridotta. "La Lega nel 2016 era più debole. Ora siamo cresciuti, abbiamo esponenti in regione, in parlamento con ruoli importanti come Morelli, al parlamento europeo come Silvia Sardone".