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Milano, gli alloggi per gli studenti costano come gli alberghi: prezzi rincarati per Expo

Il Cidis ha deciso di aumentare le tariffe degli alloggi per universitari di oltre il 40 per cento in previsione dell’Expo. Gli studenti hanno segnalato il caso agli atenei ma il consorzio spiega: “Scelta indispensabile per estendere il servizio anche agli esterni, visti i tagli. L’aumento non si applicherà agli studenti”.
A cura di Federica Gullace
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Alloggi per studenti universitari rincarati di oltre il 40 per cento, in previsione dell’Esposizione universale. È questa la situazione in cui si stanno trovando centinaia di persone tra studenti e docenti fuori sede: una decisione presa dal consorzio pubblico universitario Cidis, che gestisce le residenze e gli alloggi a Milano e Varese, e che ha visto le tariffe aumentare notevolmente, dai consueti 450 euro, ad oltre 650. Prezzi ritenuti da molti inconcepibili, che saranno applicati esclusivamente nel periodo dal primo maggio al 31 ottobre, come riportato dalla pagina web del consorzio di cui fanno parte l’università Statale, Milano Bicocca e l’Università dell’Insubria: basta infatti cliccare sul logo di Expo per scoprire l’offerta Cidis con i prezzi riservati ai docenti e quelli riservati ai ragazzi, alla sezione "Regolamento foresteria per Expo 2015", e così vedere il listino ‘speciale', approvato con delibera lo scorso dicembre.

Per questo, gli studenti hanno segnalato il caso al consiglio di amministrazione e ai rettori dei tre atenei, inviando una lettera aperta, denunciando la scelta del Cidis per il periodo Expo: "Con la decisione del cda del 23 febbraio di non derogare al bando il Cidis ha scelto di utilizzare le stanze per ‘far cassa', quasi che le residenze fossero hotel. Senza deroga gli studenti saranno costretti ad accontentarsi di stanze in palazzi fatiscenti o distanti dai poli universitari, e dal primo aprile decine di studenti lasceranno vuote le loro camere".

Le tariffe verranno applicate a professori e tutor

Dall’altre parte, però, il presidente del cda Cidis, ed ex rettore dell’università Milano Bicocca, Marcello Fontanesi ribatte alle accuse: "È proprio perché non siamo alberghi che è stata presa la decisione. Per estendere il servizio agli esterni ci sono costi aggiuntivi e se è giusto aprire le nostre residenze per Expo è giusto anche non attingere ai fondi che riceviamo dalla Regione per il funzionamento delle residenze e per il diritto allo studio. Quest’anno sui finanziamenti è previsto un taglio del dieci per cento, se va bene. Perché inizialmente si era parlato del quaranta per cento". Ma secondo Fontanesi, queste tariffe non verranno applicate agli studenti: "Le tariffe del periodo Expo saranno applicate soltanto per professori e tutor e si tratta di un’offerta limitata poiché le residenze che potrebbero accoglierli offrono poco più di cinquanta posti, sugli oltre mille gestiti dal consorzio". Ora, gli studenti fanno sapere le loro intenzioni, a partire da Davide Martucci, rappresentante degli studenti nel Cidis, e Andrea Torti, di Studenti Indipendenti Bicocca, che hanno così dichiarato: "Stiamo costruendo un altro bando del diritto allo studio per renderlo adeguato alle esigenze di chi ne ha bisogno. Chiediamo che, anche con uno sforzo da parte degli atenei, vengano implementati i servizi agli studenti, dagli alloggi al servizio mense. Un esempio? In un campus come quello della Bicocca non abbiamo mense serali".

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