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Milano, giovane sequestrato da una coppia di amici in stile Arancia Meccanica

Violenza e minacce per un giovane che aveva accettato di ospitare per qualche giorno un amico: si è rivelato un incubo fatto di soprusi e violenze assieme alla di lui fidanzatina di 15 anni. I due sono fuori dall’Italia, lui è riuscito a denunciarli.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Voleva solo dare una mano ad un amico in difficoltà, si è trovato invece coinvolto in un incubo. Lui è un giovane appena maggiorenne, che accoglie a casa un nuovo componente ventiduenne della sua cerchia di amici, che gli chiede appoggio per qualche giorno dopo essere stato sbattuto di casa: ma lui prima si presenta con una fidanzatina di 15 anni, poi si trasforma nel vero e proprio padrone di casa. Lo scenario è quello della Valtellina: lui è un giovane che vive da solo, ha un lavoro regolare e forse è solo un po' debole di carattere. L'altro, 22 anni ed una fidanzatina di 15, ha già precedenti penali per violenza e minacce. La "convivenza" dura poco: è lo stesso giovane a raccontarlo in una lunga intervista al Corriere, dopo che la vicenda è finita con una denuncia.

Il 22enne non ha perso tempo: di fatto si era impossessato di casa, auto, dell'intera vita del giovane. Prima l'auto sfasciata in un incidente, poi i litigi con i vicini: quanto basta a far capire al giovane che quella convivenza è impossibile. Il 22enne alza così il tiro: prima lo minaccia, poi arriva a colpirlo con una mazza da baseball. Un giorno si risveglia sul divano, letteralmente "murato" in casa: la coppia in stile Arancia Meccanica lo minaccia ulteriormente. Lo obbligano a non andare a lavoro, a prelevare 600 euro dal bancomat, a procurargli un nuovo telefono e perfino andare a spacciare. E se parla, "un tizio" che sarebbero andati a conoscere, gli avrebbe ammazzato la famiglia.

La fine dell'incubo è casuale: quando escono per strada, il giovane crolla. E non metaforicamente: si accascia al suolo, sviene. La mente crolla, e con essa il corpo del ragazzo. I passanti assistono alla scena, chiamano un'ambulanza: è lì che si risveglia il giovane, e dei suoi aggressori già non c'è più traccia. Sono in vacanza, fuori dall'Italia: su Facebook postano foto della loro vacanza assieme. Lui, il giovane, va a denunciare il tutto, poi decide di tornare a vivere con la madre. "Non voglio mai più vedere la mia casa", confessa alla fine.

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