Milano, finiti lavori di teleriscaldamento: la rete si espanderà entro il 2019
Alcuni mesi fa, durante le operazioni di scavo per la realizzazione della linea di teleriscaldamento, erano stati rinvenuti resti di mura antichissime, nelle viscere di Milano, dietro Piazza Duomo. Dopo una prima sospensione, i lavori erano ripresi con l’obiettivo di portare a conclusione quanto programmato. Così, dopo più di un anno di lavoro, è stata portata a termine l’installazione del maxi tubo, lungo cinque chilometri, tra la centrale di piazzale Selinunte e San Siro sino a Famagosta, e Milano freme già dalla voglia di espandere la nuova e innovativa linea di teleriscaldamento. Grazie all’opera di otto squadre di tecnici specializzati, difatti, 60 mila case milanesi potranno ricevere calore e acqua calda in modo vantaggioso. Prosegue in questa direzione lo sviluppo del teleriscaldamento portato avanti da A2a, la forma di riscaldamento che consiste nella distribuzione, attraverso una rete di tubazioni isolate e interrate, di acqua calda, acqua surriscaldata o vapore proveniente da una grossa centrale di produzione, alle abitazioni con successivo ritorno dei suddetti alla stessa centrale.
Col teleriscaldamento si risparmiano 180 mila tonnellate di CO2
Negli ultimi anni i cittadini che usufruiscono di teleriscaldamento sono aumentati del 4,3 per cento, per un totale di ben 425mila persone. Oggi, infatti, sono 170 mila gli appartamenti serviti, calcolati su una media di 80 metri quadrati. Ora l’obiettivo per il capoluogo lombardo, è quello di passare da una rete frammentata ad un vero e proprio sistema integrato di energia, raddoppiando la rete di tubi e di centrali entro il 2019, dividendo la città in tre aree: la Linate-Canavese a Est, la Tecnocity a Bicocca con Sesto San Giovanni a Nord-est, e la Famagosta- Selinunte a Sud-ovest. Se così fosse, il risultato sarebbe incredibile: oltre 250mila appartamenti potranno essere teleriscaldate, facendo risparmiare 180mila tonnellate di anidride carbonica.