video suggerito
video suggerito
Covid 19

Milano, educatori in piazza per proteggere il futuro di asili e bimbi: “Siamo diventati invisibili”

Asili e nidi privati che rischiano di non riaprire a settembre dopo le misure del governo nel decreto rilancio presentato dal premier Conte lo scorso 16 maggio. Per questo gli educatori di tutta Italia, attraverso il comitato nazionale EduChiamo, hanno deciso di manifestare giovedì 21 maggio in diverse città per chiedere risposte e interventi concreti. “Siamo diventati invisibili, noi e i bambini”, spiega Cinzia D’Alessandro, presidente del comitato.
A cura di Chiara Ammendola
22.266 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

C'è un tema, quello degli asili e dei nidi privati, di cui si parla ancora poco. Sono migliaia le strutture presenti sul territorio italiano che rischiano di non riaprire a settembre dopo che costrette alla chiusura a inizio emergenza non hanno più potuto riaccogliere i bambini. Ma alla fine dell'erogazione della cassa integrazione il cui termine è fissato per giugno, saranno le stesse imprese che vivono di incassi che mancano da inizio febbraio a dover pagare i propri dipendenti. Una situazione diventata insostenibile, così come denunciato dal comitato nazionale EduChiamo, che tutela i diritti educativi dei bambini e la sopravvivenza di scuole e nidi privati in questo momento di emergenza: da qui la chiamata a scendere in strada giovedì 21 maggio in numerose piazze d’Italia.

Le strutture dimenticate dal decreto rilancio

"Il silenzio sui servizi educativi 0-6 è tombale dopo il DPCM sulle riaperture firmato dal Presidente Conte: parliamo di più di 10.000 le strutture in tutta Italia dimenticate anche dal Decreto Rilancio che oltre a non essere oggetto di alcun piano di riapertura – spiega a Fanpage.it Cinzia D’Alessandro, portavoce nazionale del comitato nazionale EduChiAmo – si vedono negare la proroga della Cassa Integrazione per i lavoratori  il che significa per le strutture chiuse fine febbraio, in Lombardia e da inizio marzo nel resto d’Italia, la copertura massimo fino a metà Giugno". Alla chiamata hanno risposto oltre 100.000 operatori del settore che domani scenderanno in piazza insieme ad i titolari delle strutture ed ai genitori, gravemente preoccupati per il concreto rischio di non avere servizi a cui appoggiarsi per il rientro al lavoro.

Ci saranno perdite di posti di lavoro e di luoghi sicuri per i bimbi

"Siamo gli invisibili e lo sono soprattutto i bambini nella  la fascia di età 0/3 anni che non potranno nemmeno usufruire degli spazi ricreativi dei centri estivi previsti dal governo dal 15 giugno, che dovranno essere gestiti all'aperto o nei parchi pubblici per assicurare il distanziamento sociale – continua Cinzia D'Alessandro – se il Governo non interverrà rapidamente nel settore 0/6 a settembre non riaprirà nessuno e si creerà un baratro sociale, economico, di perdite ingenti di posti di lavoro non recuperabili, e soprattutto quei 185.000 bambini non avranno un luogo per crescere ed i genitori non sapranno a chi affidarli per poter tornare serenamente al lavoro".

Non c'è nessun futuro per l'infanzia e per i nidi privati

Per educatori e proprietari di asili di Milano l'appuntamento è per giovedì 21 maggio alle 15 sotto la sede di regione Lombardia. Ma sono tante le città coinvolte: da Torino a Venezia, passando per Roma, Palermo e Firenze. Saranno in tanti a chiedere una risposta al futuro incerto di quei nidi e asili che hanno spesso sopperito alle mancanze dello Stato e che ora si sentono invisibili dinanzi alle loro lecite domande. Al momento denunciano gli educatori non c'è "nessun futuro per l'infanzia, nessun futuro per i nidi privati, nessun futuro per le scuole dell'infanzia private perché siamo diventati tutti invisibili"

22.266 CONDIVISIONI
32834 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views