Milano, ecco dove sorgeranno le due nuove moschee cittadine
Milano avrà due nuove moschee: rivoluzionata la mappa dei luoghi di culto in città dopo l'apertura del bando per l'aggiudicazione di tre aree comunali destinate dall'amministrazione alla costruzione di edifici religiosi destinati alla preghiera. I vincitori, salvo ribaltoni durante la fase di controllo di documenti e capacità di finanziamento, sono la Caim (Coordinamento di associazione islamiche) guidata da Davide Piccardo che potrà costruire una moschea nell'area del Palasharp, il cui progetto è stato affidato al noto architetto Italo Rota; l'Associazione del Bangladesh si è invece aggiudicata uno stabile in via Esterle; la terza area a Rogoredo dovrebbe andare alla Chiesa evangelica del pastore Riccardo Tocco, nonostante primo in classifica è arrivato il Centro Islamico di Segrate, dato che il bando prevedeva esplicitamente che tutte e tre le aree non potevano essere destinate a luoghi di culto della stessa confessione religiosa.
Ma, come ha sottolineato l'assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino, anche per lo stabile di via Esterle potrebbero esserci sorprese: L'Associazione del Bangladesh ha infatti un contenzioso economico aperto con il Comune di Milano, circostanza che potrebbe escluderla a conti fatti dal bando, se così fosse ad avvantaggiarsene sarebbe Casa della Cultura musulmana di via Padova. Majorino ha anche sottolineato come nella moschea di via Sant'Elia, quella che sarà gestita dal Caim, sarà previsto uno spazio di preghiera misto: "Donne e uomini grazie a un progetto a Milano pregheranno nello stesso spazio, mi pare una cosa molto bella, molto interessante e molto stimolante per la nostra città". "Molti dicono che è una questione innovativa, ma in realtà rappresenta l'origine, nella quale gli uomini e le donne non pregavano in spazi o in stanze separati, pregavano a fianco nella stessa area senza nessun problema", ha spiegato il responsabile cultura del Caim Sumaya Abdel Qader.
Centrodestra contro le nuove moschee: "Ostruzionismo in consiglio"
A farsi interprete del clima che si respira nel centrodestra sulla costruzione delle nuove moschee è l'ex vicesindaco Riccardo De Corato, oggi guida dell'opposizione più intransigente a Palazzo Marino, che annuncia una vera e propria crociata contro i nuovi luoghi di preghiera musulmani. "In Consiglio faremo un ostruzionismo tale che in confronto quello per il Leoncavallo è stato cosa da principianti. – tuona De Corato – Si preparino a passare l'autunno, l'inverno e la primavera a discutere solo su questo, se hanno intenzione di proseguire. Intanto presenterò due esposti, uno alla magistratura perché sono state violate ben due leggi regionali, l'altro alla corte dei conti perché controlli se c'è stato un danno erariale. Majorino sa di non essere in regola con le leggi regionali, ha fatto il passo più lungo della gamba e adesso ha paura ad andare avanti". L'esponente di Fratelli d'Italia non ha mancato di associare l'apertura di nuovi luoghi di culto islamici al pericolo della propaganda jihadista.