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Milano, corteo studentesco ‘Global justice now’: vie del centro chiuse, deviati i mezzi Atm

Al via alle 9.30 da largo Cairoli a Milano il corteo studentesco ‘Global Justice Now’. La mobilitazione nella giornata mondiale dello studente è organizzata dal coordinamento del collettivi studenteschi cittadini per chiedere giustizia climatica e sociale in tutto il mondo. Prevista la temporanea chiusura al traffico delle vie del centro attraversate dalla manifestazioni. Deviate molte linee di tram e bus Atm.
A cura di Simone Gorla
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Occuperà per alcune ore le vie del centro di Milano nella giornata di oggi, venerdì 15 novembre, il corteo studentesco ‘Global Justice Now'. La mobilitazione nella giornata mondiale dello studente è organizzata dal coordinamento del collettivi studenteschi cittadini per chiedere giustizia climatica e sociale in tutto il mondo.

Corteo studentesco a Milano: vie del centro chiuse e mezzi Atm deviati

La manifestazione parte alle 9.30 da Largo Cairoli e attraverserà il centro seguendo questo percorso: Foro Buonaparte, piazzale Cadorna, via Carducci, largo d’Ancona, corso Magenta, via Meravigli, piazza Cordusio, via Orefici, piazza Duomo, via Mazzini, piazza Missori, via Albricci, via Larga, piazza Fontana. Prevista la temporanea chiusura al traffico delle vie attraversate dal corteo. Atm ha inoltre reso noto che dalle 9.30 sono possibili deviazioni e rallentamenti per le linee dei tram 1, 2, 3, 4, 12, 14, 15, 16, 19, 24 e 27 e per gli autobus 50, 54, 57, 58, 61, 73 e 94

Una protesta contro il cambiamento climatico, la guerra e le discriminazioni

"C’è bisogno di un cambiamento radicale: la guerra devasta i territori, uccide le persone e crea migrazioni di massa. Il nostro sistema economico ha causato una situazione irreversibile: l’innalzamento della temperatura porta allo scioglimento dei ghiacciai, alla siccità e all’estinzione di moltissime specie. Se non cambiamo adesso l’essere umano sarà una di queste.
Ancora oggi in molti paesi esistono discriminazioni che limitano la nostra libertà, le donne subiscono violenze fisiche, sessuali e psicologiche in casa e per strada. Tantissime persone vengono giudicate per il loro aspetto, orientamento sessuale o scelte di vita", scrivono gli organizzatori della manifestazione.

Tra i motivi della protesta c'è anche la situazione del popolo curdo. "Nella striscia di terra che delinea il confine tra Siria e Turchia esiste il Confederalismo Democratico del Rojava. Il dittatore turco Erdogan vieta manifestazioni, reprime dissenso e fa sparire persone in casa sua mentre con la guerra contro i Curdi nel Nord-Est della Siria tenta di conquistare questi territori che sono ricchi di giacimenti petroliferi da sfruttare", è l'accusa degli studenti che oggi scendono in piazza.

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