Milano, contro le piene del Seveso a Niguarda arrivano i “tombini d’artista” (FOTO)
Non serviranno certo a contenere le acque del Seveso. Ma l'iniziativa del Comune di Milano realizzata in uno dei quartieri più colpiti dalle periodiche piene del fiume ha un significato sociale di rinascita e riqualificazione urbana. Trenta nuovi tombini della zona Niguarda sono infatti stati decorati da circa una decina di artisti, in maniera da coniugare la street art con le opere di pubblica utilità. Il progetto, dal nome Urban Art Museum, ha preso corpo mercoledì mattina a Pratocentenaro. L’iniziativa, promossa dall’assessorato ai Lavori pubblici, Ascopratocentenaro (l'Associazione dei commercianti della zona) e dal Consiglio di zona 9, si è svolta alla presenza di numerosi cittadini della zona tra via Valfurva e via Val Maira.
"Il quartiere Niguarda si arricchisce di un'arte moderna e vivace come la street art grazie anche ai 30 tombini messi a disposizione dal Comune", ha affermato l’assessore ai Lavori pubblici e arredo urbano Carmela Rozza: "E’ significativa la scelta di questa zona della città, che ha sofferto in modo particolare le esondazioni del Seveso: l’Amministrazione comunale sta realizzando il massimo impegno per portare decoro, bellezza e qualità del vivere in tutta la città, a Niguarda come a Quarto Oggiaro. Il bello, infatti, deve arrivare sotto le case di tutti i cittadini".
Milano, contro le piene del Seveso a Niguarda arrivano i "tombini d'artista"
Il progetto Urban Art Museum si è sviluppato in due parti: accanto agli artisti che hanno decorato i 30 tombini, i madonnari mantovani hanno decorato le vasche di contenimento del Seveso antistanti la piscina Scarioni. Sono proprio queste che, insieme ad altri lavori simili in corso di realizzazione lungo il corso del fiume, si spera proteggeranno in futuro il quartiere e tutta la città dalle esondazioni del Seveso.
In tutto sono stati 15 i writer impegnati, su varie tematiche incentrate comunque sui contenuti dell'Expo. Tra le opere realizzate anche una fontana, creata con materiale riciclato da Davide “Atomo” Tinelli, e simboleggiante proprio le esondazioni del Seveso: ciò che i residenti della zona sperano di non vedere più.