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Milano, consigliere leghista appende un crocifisso nell’aula di Palazzo Marino: caos e polemiche

Caos nell’aula del consiglio comunale di Milano, a Palazzo Marino, per il gesto del consigliere comunale della Lega, Massimiliano Bastoni, che ha appeso un crocifisso per protestare contro le posizioni del ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, sulla laicità della scuola. Il gesto è stato condannato dalla maggioranza e dal presidente dell’assemblea, Lamberto Bertolè, che lo ha invitato a “non utilizzare simboli religiosi per scatenare polemiche”
A cura di Simone Gorla
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Un crocifisso dorato appeso in aula a Palazzo Marino durante la seduta del Consiglio comunale. È polemica a Milano per il gesto del consigliere comunale della Lega, Massimiliano Bastoni, che si è scagliato contro le posizioni del ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, sulla laicità della scuola.

Milano, consigliere leghista appende un crocifisso in aula a Palazzo Marino

"Ho portato un crocifisso che arriva dalla Terra Santa e che mi è stato consegnato da padre Michael, prete siriano", ha affermato Bastoni, "nel 1988 Natalia Ginzburg diceva che il crocifisso era il simbolo della rivoluzione cristiana che ha cambiato il mondo portando il concetto di uguaglianza e chiedeva già di non toglierlo". Secondo il consigliere leghista, “Fioramonti non è nessuno e nessuno si ricorderà di lui, mentre il crocifisso rappresenta la storia e la nostra cultura”.

Protesta il Pd: Non utilizzare simboli religiosi per scatenare polemiche

Il suo gesto ha scatenato la reazione dell’aula, inclusa quella del presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolé, che ha chiesto la rimozione del simbolo religioso: "Confido nel suo consenso per non utilizzare simboli religiosi per scatenare polemiche" ha commentato Bertolé, sottolineando come Bastoni, affiggendolo alle proprie spalle lo abbia tramutato in un simbolo della sua parte politica: "La invito ad avere più fiducia nelle sue opinioni, non ha bisogno di gesti" ha concluso il presidente.

"Vergognoso usare il crocifisso per questioni politiche"

"Nella mia classe il crocifisso non c’è e non ci sarà mai", ha dichiarato il consigliere di Milano Progressista, Paolo Limonta, riferendosi alla propria attività di insegnante delle scuole elementari. "La scuola italiana è una scuola laica – ha continuato Limonta -. Io sono ateo e non ho bisogno di simboli religiosi per crescere nel solco del rispetto". Critiche anche da parte del consigliere Pd, Carlo Monguzzi: "Considero il crocifisso uno dei simboli più nobili della nostra cultura, perché è l’emblema del sacrificio per il resto dell’umanità – ha commentato Monguzzi -, Ma usare il crocifisso come una clava per questioni politiche credo sia vergognoso e chi lo fa, se è cattolico, deve vergognarsi". Secondo il consigliere di maggioranza, in un’aula istituzionale "non dovrebbero esserci simboli se non quelli delle istituzioni".

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