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Milano, condannato per violenza in famiglia minaccia vendetta appena scarcerato: “Uccido qualcuno”

Un uomo di 45 anni condannato nel 2014 a sette anni per violenza sessuale aggravata e maltrattamenti in famiglia è stato sottoposto a sorveglianza speciale perché poco prima della scarcerazione aveva minacciato di vendicarsi della ex moglie, dei figli e dell’assistente sociale che al tempo aveva fatto partire le indagini. “Un paio di giorni al massimo e torno in carcere: il tempo di ubriacarmi e uccidere qualcuno”, è una delle frasi che hanno fatto scattare l’allarme. Agli psicologi del carcere di Bollate aveva detto di voler tornare in detenzione “anche con l’ergastolo”.
A cura di Redazione Milano
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Immagine di repertorio
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"Un paio di giorni al massimo e torno in carcere: il tempo di ubriacarmi e uccidere qualcuno". La condanna e gli anni passati in prigione non lo hanno spinto a cambiare, anzi. In vista della scarcerazione si è detto pronto a vendicarsi della ex moglie, dei figli e dell’assistente sociale che al tempo aveva fatto partire le indagini. Un 45enne condannato nel 2014 a sette anni per violenza sessuale aggravata e maltrattamenti in famiglia è stato nuovamente sottoposto a sorveglianza speciale, oltre al divieto di avvicinamento alla famiglia.

Condannato per violenze in famiglia, minaccia di vendicarsi appena scarcerato

A ridotto della data in cui avrebbe finito di scontare la pena di in carcere, le frasi pronunciati dall'uomo che minacciava di "uccidere qualcuno" hanno messo in allerta le autorità. I poliziotti della divisione anticrimine della Questura milanese hanno ricevuto le segnalazioni degli psicologi che avevano seguito l'uomo in carcere: negli ultimi tempi il 45enne manifestava nervosismo e sentimenti di rancore. In un colloquio aveva riferito di non voler andare a dormire in un dormitorio o su un cartone, preferendo ritornare in carcere “anche con una condanna all’ergastolo”.

"Preferisco tornare in carcere anche con l'ergastolo"

Per questo, il questore di Milano ha proposto nei confronti del 45enne l’applicazione di una misura di prevenzione per sorveglianza speciale che, oltre a consentire un maggiore controllo, gli proibisce di avvicinarsi alla ex moglie, ai figli e all’assistente sociale e di comunicare con loro, pena l'arresto. L'uomo, con un passato da assuntore di cocaina, aveva commesso ripetutamente gravi reati in ambito domestico, abusando sessualmente della figlia adolescente primogenita e altri comportamenti violenti nei confronti della ex moglie e degli altri cinque figli minori. In un’occasione, il 45enne ha addirittura lanciato un coltello da cucina contro la figlia più piccola, colpendola alla tempia e causandogli una ferita.

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