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Milano, condannati a sei anni per terrorismo due aspiranti jihadisti: volevano compiere un attentato

Condannati a sei anni di carcere due aspiranti jihadisti: secondo gli inquirenti volevano compiere attentati in Italia. Avevano scattato foto di propaganda davanti al Colosseo e al Duomo di Milano. Da anni vivevano e lavoravano regolarmente in Italia, risiedendo in provincia di Brescia.
A cura di Va.Re.
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La Corte d'Assise di Milano ha confermato la condanna a sei anni di carcere per Lassaad Briki, di origine tunisina, e per Muhammad Wakas, entrambi riconosciuti responsabili dei terrorismo internazionale. Arrestati nel luglio del 2015, i due erano da tempo residenti in Italia, soggiornando e lavorando regolarmente in provincia di Brescia.

Nei dialoghi intercettati dagli inquirenti, nel corso delle attività di monitoraggio su possibili attività legate al radicalismo islamico nel nostro paese, i due parlavano della volontà di compiere attentati in Italia, in particolare alla base Nato di Ghedi.

I due sarebbero stati legati all'Isis, tanto da scattare selfie di propaganda con di fronte al Colosseo e al Duomo di Milano, reggendo cartelli con su scritto in arabo la frase "siamo nelle vostre strade" e altre minacce da parte dello Stato Islamico. Secondo il pm Enrico Pavone Briki e Waqas facevano parte "dell'associazione terroristica più pericolosa e più sanguinaria al mondo", e sarebbero stati "ancora più pericolosi perché perfettamente integrati".

Secondo quanto dimostrato dagli inquirenti "l'Isis aveva preso in carico Briki e lo aspettava" nei suoi territori siriani. Entrambi gli imputati non hanno mostrato nel corso del procedimento nessun segno di fanatismo, anzi hanno tentato in tutti i modi il loro coinvolgimento con elementi dell'Isis e negato di voler davvero compiere attentati terroristici.

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