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Milano, cittadina spagnola arrestata con cinque chili di “super hashish”

La donna è stata arrestata per spaccio: era appena arrivata in pullman da Granada. Il principio attivo della “super-droga” oscilla tra il 31% ed il 38%, contro l’8% di quella “tradizionale”, ed aveva un valore di mercato pari a 150mila euro.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Una cittadina spagnola è stata arrestata quest'oggi a Milano, con cinque chili di hashish davvero "particolare": si tratta infatti di un tipo di droga molto più forte di quella "tradizionale", e per questo viene indicata talvolta come "super-hashish".

La giovane cittadina spagnola era appena giunta in autobus da Granada, dal profondo sud della Spagna, ed era arrivata a Milano, nella stazione di Lampugnano, per poi raggiungere l'albergo dove alloggiava in via Mecenate. Tuttavia, in seguito ad una segnalazione, la donna è stata prontamente fermata dagli agenti della Polizia di Stato, che l'hanno fermata mentre era in camera, ritrovando in un borsone che si trovava nella stanza dove alloggiava cinque chili di droga di tipo "super-hashish" già confezionata in ovuli da dieci grammi ciascuno.

Gli investigatori della squadra mobile della Questura di Milano hanno posto tutto sotto sequestro, mentre la donna è stata arrestata con l'accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio: si ritiene, tuttavia, che la donna fosse un "semplice" corriere della droga. Poco prima dell'arresto, infatti, le era stato ritrovato in tasca anche il biglietto di ritorno per Granada, da effettuare sempre in pullman poche ore dopo il suo arrivo nel capoluogo meneghino. E che dunque quella droga andasse consegnata a qualcun altro, finito ora nel mirino degli inquirenti.

La particolarità di questa "super-droga" risiede nel principio attivo, diverso da quello dell'hashish comunemente venduta in strada, che ha un principio attivo dell'otto per cento. Quella sequestrata alla donna, risulta essere poi una cittadina spagnola di trentasette anni, ha un principio attivo che oscilla tra il trentuno ed il trentatré per cento, consentendone così la vendita a circa trenta euro per grammo, facendo aumentare gli introiti degli spacciatori. La sola quantità ritrovata alla donna, pari a cinque chili, aveva un valore di mercato pari a centocinquantamila euro circa.

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