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Milano, catturati “Bonnie e Clyde” dei furti in cantina: i colpi in via Padova, sempre nei weekend

Un uomo di 39 anni e la sua compagna 41enne sono stati arrestati a Milano dai carabinieri dopo aver messo a segno una decina di furti nelle cantine dei palazzi nella zona di via Padova. I militari li hanno scoperti anche grazie all’analisi delle telecamere di sorveglianza. Stando alle denunce delle vittime, la coppia portava via di tutto: biciclette, oggetti e cimeli, strumenti di lavoro e perfino pacchi di pasta.
A cura di Simone Gorla
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Immagine di repertorio
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Una decina di colpi messi a segno, sempre nei weekend, nella zona di via Padova, a Milano. Cantine svaligiate e ripulite da tutto quello che si trovava all'interno. Un uomo di 39 anni e la sua compagna 41enne, entrambi italiani anche se lei è nata in Belgio, sono stati arrestati dai carabinieri perché ritenuti responsabili di furto.

Furti in cantina a Milano: arrestati un uomo e una donna

I militari sono riusciti a individuare la coppia, composta da due pregiudicati che gli investigatori hanno soprannominato "Bonnie e Clyde delle cantine". Decisivo è stato lo studio del modus operandi dei ladri, che agivano sempre allo stesso modo, nei weekend o nei giorni festivi, approfittando del fatto che i palazzi erano più vuoti. I carabinieri li hanno scoperti anche grazie all'analisi delle telecamere di sorveglianza. Stando alle denunce delle vittime, la coppia portava via di tutto dalle cantine: biciclette, oggetti e cimeli, strumenti di lavoro e perfino pacchi di pasta.

A novembre in manette una coppia di rapinatori, nei mirino i tassisti

Un'altra coppia di rapinatori in stile "Bonnie e Clyde" è stata fermata dalla polizia a Milano all'inizio del mese di novembre. In quel caso le vittime erano tassisti, fermati dalla donna e poi minacciati con un coltello dal compagno per farsi consegnare l'incasso. Due i colpi accertati (in via Arena il 29 agosto e in via Scaldasole il 16 ottobre 2019), oltre a un terzo su cui ci sarebbero dubbi. L'uomo e la donna, di 51 e 47 anni, entrambi tossicodipendenti e con precedenti, sono stati individuati  grazie alle testimonianze raccolte e all’analisi di tabulati telefonici e telecamere.

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