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Milano, blitz degli animalisti in via della Spiga: inseguono ragazza con pelliccia (VIDEO)

Sabato pomeriggio alcuni attivisti del Fronte animalista hanno pedinato una ragazza impellicciata in via della Spiga, a Milano. La giovane, spaventata, si è rifugiata in un negozio. Con l’avvicinarsi della settimana della moda a Milano si preannunciano altre proteste degli animalisti: la prossima del Peta è in programma martedì in piazza Duomo.
A cura di F.L.
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Si avvicina l'inizio della settimana della moda a Milano e si fa sempre più caldo il fronte delle proteste degli animalisti contro chi indossa capi di origine animale. Sabato pomeriggio alcuni attivisti del "Fronte animalista" hanno preso di mira due persone che passeggiavano in via della Spiga, una delle più famose del Quadrilatero della moda, indossando pellicce. Prima gli attivisti, che avevano dato vita a un improvvisato mini corteo con cartelli "Stop pellicce", si sono messi a seguire una signora che passeggiava mano nella mano col suo compagno.

La ragazza, spaventata, si è rifugiata in un negozio

Poi gli animalisti, tre in tutto, hanno preso di mira una ragazza impellicciata che passeggiava con un'amica. I tre, due con cartelli e uno con la telecamera, hanno iniziato a pedinare la vittima che, spaventata, si è rifugiata all'interno di un negozio. Le intenzioni degli animalisti sembravano assolutamente pacifiche, anche se sulla pagina Facebook del Fronte animalista dove il video è stato postato con il titolo "L'impellicciata svergognata è subito scappata", non sono mancati gli insulti, anche pesanti, alla ragazza del video.

Martedì la protesta di tre modelle per Peta

Con l'approssimarsi della settimana della moda, che parte ufficialmente mercoledì, Milano diventerà palcoscenico privilegiato anche per le proteste eclatanti di chi contesta l'utilizzo di materie prime animali per la creazione di capi di vestiario. Una manifestazione dell'organizzazione non-profit Peta è già in programma per martedì in piazza Duomo: tre modelle semi-nude indosseranno una maschera anti-gas per protestare non solo contro la crudeltà delle pellicce, ma anche per la loro pericolosità per chi le indossa. I capi, infatti, secondo uno studio recente citato dall'organizzazione non-profit, verrebbero trattati con sostanze tossiche.

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