Milano, arrestato radicalizzatore Daesh, faceva propaganda per l’Isis: “Il Covid merito di Allah”
Un uomo di 38 anni è stato arrestato dagli investigatori del Ros, a Milano, perché considerato un radicalizzatore italiano del Daesh. Secondo gli inquirenti, la pericolosità del 38enne "è avvalorata dal circuito relazionale – sia nazionale, sia internazionale – particolarmente qualificato, composto da una rete di persone dedite alla sistematica propaganda a favore dello Stato Islamico e dell'esaltazione del Jihad mediante la condivisione di post e commenti sui social".
Attivo dal novembre del 2015
Le indagini condotte dai Ros hanno permesso di verificare come l'indagato, che ha aderito totalmente all'ideologia estremista salafita, si sia prodigato per diffondere l'ideologia dell'Isis, istigando e convincendo i propri interlocutori ad unirsi a lui al jihad globale contro tutti coloro i quali erano ritenuti miscredenti. L'operazione, rinominata "Al Bidaya", ha concesso agli investigatori di scoprire che l'uomo "si è avvalso della rete internet", ritenuto uno "strumento più efficace per colpire le fasce di popolazione mondiale maggiormente influenzabili", come spiegato dai Ros stessi. Così, tramite l'utilizzo dei social media come Facebook e Sound Cloud, il 38enne di origini italiane condivideva immagini e documenti audio e video di "esaltazione delle azioni violente del Daesh". Secondo quanto comunicato, poi, i fatti contestati sarebbero iniziati nel novembre del 2015, mese in cui si registrarono i vili attacchi terroristici a Parigi, e sarebbero proseguiti fino ad oggi. Tali fatti sono aggravanti "dalle finalità di terrorismo internazionale e dall'utilizzo dello strumento informatico e telematico".
Il radicalizzatore: Il Coronavirus è una cosa di Allah, una cosa positiva
Altri dettagli dell'operazione riportano alcune frasi dell'italiano arrestato per istigazione e apologia del terrorismo, N.F., secondo cui l'emergenza sanitaria da Coronavirus "è una cosa di Allah, una cosa positiva", perché "la gente sta impazzendo". Inoltre, per i non musulmani, "tutto l'haram (ciò che è vietato, ndr) adesso è difficile farlo" visto che sono stati "tolti loro i vizi quali fumare, bere e andare in giro, che caratterizzano il loro stile di vita". L'uomo, originario di Canosa di Puglia, in provincia di Bari, ne discuteva con un conoscente, O.Y., in una conversazione telefonica del 27 marzo scorso con fare gioioso durante il pieno della pandemia da Covid-19. Secondo poi quanto riportato dall'Ansa, N.F, radicalizzato con il nome di "Issa", avrebbe frequentato l'associazione culturale Al Nur di Milano. In tale luogo, di orientamento sunnita, avrebbe poi avvicinato due minorenni esternando le sue tesi estremiste.