Milano, anziana morta per setticemia, la difesa del Trivulzio: “Prestato tutte le cure necessarie”
Ci sono sviluppi nella nuova inchiesta al Pio Albergo Trivulzio di Milano, la Rsa al centro di diverse polemiche, e altre inchieste, per l'alto numero di decessi tra i suoi anziani ospiti durante l'emergenza Coronavirus, riguardante la morte di una donna di 78 anni scomparsa per setticemia. La procura indaga per omicidio colposo, ma a seguito delle verifiche interne, la struttura ha dichiarato che "il Pio Albergo Trivulzio ha prestato tutte le cure necessarie, tramite medicazioni quotidiane, seguite da un clinico dedicato, e un assiduo contatto con la famiglia".
Fascicolo aperto dopo la denuncia del fratello della vittima
A presentare la denuncia perché la donna era stata giudicata "abbandonata e senza assistenza", era stato il fratello della vittima attraverso l'avvocato Alberto Tucci. La 78enne, spirata all'ospedale Fatebenefratelli dopo un primo ricovero alla San Giuseppe, presentava piaghe da decubito in necrosi, come documentato dalle foto mostrate in una conferenza stampa organizzata dal legale della famiglia. In risposta a tali accuse, la Rsa ha comunicato che "la paziente, allettata, presentava un quadro clinico complicato da gravi patologie renali e cardiache che non hanno permesso il trattamento chirurgico". Inoltre, il Pio Albergo Trivulzio ha fatto sapere, come riportato dall'Ansa, che sarà consegnata una "relazione sanitaria dettagliata agli inquirenti", i pubblici ministeri Mauro Clerici e Francesco De Tommasi, che hanno aperto il fascicolo per omicidio colposo.