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Natale 2017, a Milano il panettone più grande del mondo e un weekend dedicato al dolce tipico

Si parte sabato 16 dicembre, ma l’attesa è tutta per domenica 17, quando sarà svelato il super-panettone di 2 metri di altezza, 80 centimetri di diametro e 140 chili complessivi.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Tutto pronto a Milano per un fine settimana natalizio dedicato al più caratteristico prodotto meneghino: il panettone. Si parte da sabato 16 dicembre, con gli assaggi gratuiti nelle pasticcerie e panetterie che hanno aderito all'iniziativa. Il culmine sarà domenica pomeriggio, quando sarà svelato il "Panettone più grande del mondo" preparato dalla pasticceria San Gregorio: 2 metri di altezza, 80 centimetri di diametro e 140 chili complessivi. Appuntamento per il Panettone-gigante alla Galleria Vittorio Emanuele II a partire dalle 16.30 di domenica 17 dicembre.

Il super-panettone ha richiesto quattro giorni di lavorazione e quattro persone interamente dedicato all'opera, 10 chili di pasta madre, 69 chili di farina, 27,6 litri d'acqua, 15 chili di tuorli, 27 chili di burro, 18 chili di zucchero, 18 chili di uvetta e 11 chili di canditi d'arancia, mentre le guarnizioni sono state affidate alla pasticcera Dorina. Il panettone sarà tagliato in 1200 fette che verranno distribuite in Galleria. Sabato, invece, prevista l'accensione dell'albero realizzato da Bulgari in piazza Scala e quello allestito da A2a in piazza Duca d’Aosta. Alle 17, via al mapping sulla Torre del Filarete, a cura di Sorgenia e Intesa San Paolo, che sarà inaugurato in piazza Castello. Alle 17.30, via alle illuminazioni sui palazzi che delimitano Piazza Duomo, con la scritta "Buone Feste" proiettata sulla pavimentazione.

Le due ipotesi sulle origini

Tantissime le storie, molte delle quali più di fantasia che reali, riguardo l'origine del panettone. Due quelle più accreditate: la prima parla di una "invenzione" di messer Ulivo degli Atellani, che viveva in Contrada delle Grazie a Milano. L'uomo inventò il panettone per conquistare la figlia del fornaio dove lavorava, Algisa: ed il successo del panettone fu tale che, incrementandone i ricavi, l'uomo diede il consenso al matrimonio. Altra ipotesi riguarda invece il periodo in cui a Milano regnava Ludovico il Moro: il suo cuoco fece bruciare per errore il dolce in vista del pranzo di Natale e fu "salvato" da un piccolo sguattero, Toni, che con i rimasugli della cucina aveva assemblato il prototipo del panettone. Quando gli ospiti ne furono entusiasti chiedendo che dolce fosse, il cuoco avrebbe risposto "L'è ‘l pan del Toni", dandone così il nome.

El pan de ton e l'inizio della tradizione

Quale che sia la realtà, il panettone divenne una tradizione solo a partire dal Cinquecento: e probabilmente le leggende ne hanno distorto la vera origine. Pare infatti che, da tradizione, a Natale il capofamiglia spezzasse "un pane grande" per offrirlo agli astanti. E che in quel periodo, le famiglie comuni mangiassero solo il pan de mej (il pane dei poveri), eccetto che a Natale, quando i fornai regalavano il pane "degli aristocratici" ai loro clienti "plebei". Un pane di lusso, formato da frumento e farcito con burro, miele e zibbibo. In milanese, il "pane di lusso" era detto pan de scior o pan de ton. E da qui, il nome con cui viene chiamato tutt'oggi.

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