Milano, aggredisce e sfigura un 20enne con un coccio di bottiglia: “Sono della Mara Salvatrucha”
Ha aggredito un ragazzo di 20 anni all'esterno di una discoteca e lo ha accoltellato alla gola con un coccio di bottiglia, provocandogli gravi ferite che lo hanno lasciato sfigurato. Protagonista dell'episodio è un 31enne salvadoregno. Ai carabinieri che lo hanno arrestato ha detto di aver scambiato il ragazzo per il membro di una gang sudamericana rivale a quella a cui dice di appartenere, la Mara Salvatrucha 13. In realtà, stando alle verifiche degli investigatori, non ci sarebbero riscontri di una sua reale appartenenza alla gang.
Ferisce e sfigura un ragazzo fuori da un locale, arrestato
L'aggressione era avvenuta il 15 dicembre all'esterno della discoteca Baia Club di via Rinuccini, a Milano. L'aggressore è stato individuato attraverso una banca dati che raccoglie fotosegnalazioni permettendo un ‘match' immediato delle immagini ed è stato arrestato dai carabinieri dopo una lunga indagine. La discoteca dove la lite ha avuto inizio non possedeva un sistema di videosorveglianza e gli stessi gestori del locale, per evitare un eventuale coinvolgimento, hanno anche versato acqua e candeggina sulle macchie di sangue presenti sull'asfalto. I militari hanno visionato le immagini delle telecamere installate da un condomino in una vicina palazzina: le riprese in bianco e nero mostravano chiaramente la fuga del 31enne, alle 5.30 del mattino.
L'aggressore sosteneva di appartenere alla Mara Salvatrucha
Un paio di giorni dopo l'aggressione l'uomo si era addirittura presentato alla stazione dei carabinieri di Abbiategrasso con un tasca un coltello da 22 cm. Pochi mesi prima, invece, si era reso protagonista di un'aggressione ai danni di un connazionale colpito con pugni al volto e ferito alla schiena con un'arma da taglio. L'ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita presso il carcere di Pavia, dove l'aggressore era detenuto dopo essere stato arrestato in flagrante, la sera del 31 dicembre, per una rapina ai danni di un supermercato Carrefour. In quell'occasione, dopo essere stato condotto in caserma, aveva firmato gli atti la sigla della gang Ms13 al posto del proprio nome.