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Milano, adesivi fascisti all’esterno della sede Anpi: una donna nuda sul volto della partigiana Lia

Adesivi fascisti sono stati attaccati all’esterno delle sedi di Anpi Niguarda e Pd a Milano, oltre che del Teatro delle Cooperative. Nelle immagini una ragazza seminuda e la scritta “Hate antifa”, cioè odio gli antifascisti: uno degli adesivi incollati sul volto della partigiana Lia, uccisa quando era incinta di otto mesi dai nazisti.
A cura di Chiara Ammendola
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Adesivi fascisti all'esterno delle sedi dell'Anpi Niguarda e del Pd e del Teatro della Cooperativa di Milano. Adesivi che raffigurano una donna seminuda con le scritte "I love spaghetti" e "Hate antifa" ("Odio gli antifascisti") a coprire le parti intime del corpo. Sono comparsi nella notte tra venerdì e sabato e a denunciarlo è stato il regista Renato Sarti, attraverso la propria pagina Facebook. Con un post ha raccontato come uno degli adesivi sia stato attaccato sul volto di Gina Bianchi Galeotti, conosciuta col nome di battaglia di Lia, partigiana uccisa dai nazisti quando era incinta di otto mesi: "Questo sfregio, che Lia non meritava, è un inequivocabile attestato di volgarità e squallore umano, prima che politico – ha commentato Sarti attraverso il social – Lia ha sacrificato la vita sua, e quella del bambino che portava in grembo, per un Paese molto diverso da quello che vorrebbero gli autori di questa vigliaccata, in pieno stile fascista e che si inserisce in un contesto politico generale a dir poco allarmante.

Una provocazione che anche la sede di Anpi Niguarda ha commentato con un attacco alla libertà di pensiero e al suo non rispetto: "100 anni fa i fascisti assaltavano la sede dell'Avanti uccidendo chi vi era all'interno. Oggi a Niguarda si limitano ad attaccare adesivi di cattivo gusto in cui ci annunciano di odiare gli antifascisti. Sono passati 100 anni e non hanno ancora imparato il rispetto per chi non la pensa come loro". Mentre il Teatro della Cooperativa, attivo a Niguarda dal 2001, e fautore di un progetto di riqualificazione culturale della periferia attraverso lo sviluppo di un centro di produzione e promozione teatrale, si è limitato a condividere il post del regista.

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