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Milano, accoltellò il marito: morto dopo un mese, per lei cambia l’accusa

La donna era stata accusata di tentato omicidio e si trova ai domiciliari: ma con la morte dell’uomo, l’accusa verrà riformulata in omicidio volontario, se non preterintenzionale.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Non ce l'ha fatta l'uomo accoltellato dalla moglie lo scorso 7 novembre: il cinquantaduenne peruviano è morto nell'ospedale dove era ricoverato ormai da quasi un mese in condizioni gravissime. La donna lo aveva colpito al termine di una lite nella quale l'uomo stesso aveva tentato a sua volta di aggredirla. Lei, anch'essa di nazionalità peruviana, lavora come colf ed è stata accusata inizialmente di tentato omicidio. Ma con la morte del marito, adesso l'accusa verrà riformulata in omicidio volontario, se non preterintenzionale.

Nelle scorse settimane, la donna aveva ottenuto i domiciliari grazie alla disponibilità della sua datrice di lavoro, che aveva deciso di ospitarla presso la propria abitazione. Assieme a lei la figlia quindicenne ed alla madre anziana. Era stata proprio la moglie a chiamare le forze dell'ordine, dopo aver colpito il marito in un fianco con una coltellata. All'origine del litigio, che sarebbe stato l'ultimo di una lunga serie, l'accusa della moglie di spendere i pochi soldi guadagnati dalla coppia in alcolici.

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