Milano, accoltella un uomo al torace e fugge: 23enne incastrato dalle telecamere di sorveglianza
È stato incastrato dalle immagini delle telecamere di sorveglianza il 23enne cheUn e i suoi due figli prima di fuggire insieme con un amico e la fidanzata. Gli agenti della squadra mobile lo hanno arrestato giovedì 26 settembre in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere: il giovane dovrà ora rispondere delle accuse di lesioni gravi e porto d'armi. Le telecamere lo hanno infatti ripreso prima nei momenti concitati dell'aggressione in piazza Tirana, a Milano, e poi in quelli della fuga, quando alla stazione di San Cristoforo prende un treno per Mortara. Prima di salire sul treno subito dopo aver accoltellato il 53enne, il giovane si sfila la maglietta sporca di sangue lasciandola a terra e poi fugge con l'amico e la fidanzata. Immagini che hanno permesso agli investigatori di ricostruire i suoi movimenti e dunque di individuarlo fino a raggiungerlo nella cittadina di Modena dove si era nascosto. A casa della donna i poliziotti hanno anche trovato il jeans bianco, le scarpe e la borsa che il giovane aveva al momento del folle blitz.
I fatti risalgono al 3 settembre scorso quando il 23enne, italiano di origini marocchine, ha aggredito immotivatamente un uomo di 53 anni e i suoi due figli di 21 e 22 anni. Stava passeggiando in via Giambellino a Milano quando dopo essersi avvicinato alla vittima, ha prima cercato un contatto e poi lo ha colpito al volto con un pugno facendolo cadere a terra. A questo punto si è allontanato per poi ritornare all'attacco in piazza Tirana, dove si è scagliato nuovamente contro il 53enne. In difesa dell'uomo sono intervenuti i figli, uno dei quali è stato colpito di striscio da una coltellata mentre il 23enne si è fiondato nuovamente sull'uomo colpendolo con un fendente al fegato. Poi si è allontanato tra gli occhi attoniti dei testimoni che hanno immediatamente allertato le forze dell'ordine e richiesto l'intervento dei soccorritori del 118. L'uomo se l'è cavata con una prognosi di 40 giorni mentre l'aggressore si trova ora in carcere in attesa di giudizio.