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Milano, 29enne aggredito e rapinato da gang in zona Porta Ticinese: rubati soldi e cellulare

Un ragazzo di 29 anni è stato aggredito nella notte tra lunedì 30 e martedì 31 dicembre da una gang in via Col di Lana a Milano, in zona Porta Ticinese. Il gruppo di malviventi l’ha circondato e malmenato, sottraendogli i soldi e il cellulare. È il secondo episodio violento in due giorni nei pressi di corso di Porta Ticinese, dove appena poco più di 48 ore fa un ragazzo di 25 anni ha denunciato di essere stato picchiato da dieci persone perché omosessuale.
A cura di Filippo M. Capra
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Immagine di repertorio
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Seconda aggressione nel giro di due giorni in via Col di Lana nella zona di Porta Ticinese a Milano dove, nella notte tra lunedì 30 e martedì 31 dicembre, un ragazzo di 29 anni è stato rapinato da una gang. Ne dà comunicazione la polizia di Milano, intervenuta verso le 3.20 di mattina per soccorre il malcapitato che ha raccontato di essere stato circondato e aggredito da un gruppo di persone che, successivamente, gli ha rubato i soldi e il cellulare. Gli agenti della Questura sono ora sulle tracce dei malviventi che hanno fatto perdere le loro tracce.

Nella stessa zona due giorni fa un'aggressione omofoba

La zona di Porta Ticinese sta diventando sempre più a rischio criminalità. Nonostante il presidio dei militari sia costante, giungono alle cronache diverse notizie circa aggressioni e rapine circoscritte all'area. Solo due giorni fa, un ragazzo di 25 anni era stato picchiato da un gruppo di dieci persone a causa della sua omosessualità: gli aggressori lo hanno prima spintonato e fatto cadere a terra, poi lo hanno preso a calci e pugni. Il giovane, una volta terminato il pestaggio, era riuscito a raggiungere una pattuglia della polizia denunciando l'accaduto. Gli agenti avevano poi immediatamente avvisato il 118 che si è recato sul posto con un'ambulanza che ha medicato il 25enne trasferendolo al pronto soccorso, dove le sue condizioni non erano state ritenute gravi. Successivamente, la polizia ha acquisito le immagini delle videocamere di sorveglianza per risalire all'identità dei responsabili.

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