Milano, ragazzino si veste da donna e il padre lo picchia con la cinta
Un uomo di quarant'anni, di origini cinesi ma da tempo residente a Milano, è stato rinviato a giudizio con l'accusa di abuso dei mezzi di correzione. L'uomo è accusato di aver colpito a cintate il figlio di undici anni per punirlo. Il ragazzino – secondo quanto emerso durante le indagini – assieme al fratello minore si era vestito in casa con abiti femminili per gioco. Un gioco che però l'uomo trovava assolutamente inappropriato così, quando il figlio ha continuato a girare per l'abitazione vestito da donna, questo lo avrebbe punito colpendolo con la cinta dei pantaloni ripetutamente. Il tutto è avvenuto davanti alla moglie che non sarebbe intervenuta per fermarlo.
A rendersi conto che il ragazzino era stato percosso gli educatori il giorno successivi a scuola. Notando un segno su un braccio gli hanno chiesto cosa fosse accaduto, allertando i servizi sociali che hanno informato la Procura facendo scattare l'inchiesta terminata con il rinvio a giudizio. Gli assistenti sociali hanno riscontrato come il contesto familiare dove vivono i due minori non è un contesto di marginalità o di sistematica violenza, ma sottolineato contemporaneamente la gravità dell'episodio. Ascoltato l'uomo non ha negato di aver preso a cintate l'uomo, ribadendo come trovasse "riprovevole" il fatto che il figlio si fosse vestito da donna, un comportamento così grave ai suoi occhi da giustificare una punizione corporale. Una punizione di cui ora dovrà rispondere davanti alla legge.