Migranti provano a salire sui treni diretti in Svizzera: tensione alla stazione di Como
E' bastata una voce priva di fondamento per far salire la tensione nella stazione ferroviaria San Giovanni di Como, dove da inizio luglio sono accampate diverse decine di migranti. Alcuni di loro ieri hanno provato a salire su alcuni treni in transito, diretti in Svizzera, ma sono stati respinti dalle forze dell'ordine. A far da detonatore, in una situazione già critica, la voce che alcuni profughi sarebbero riusciti ad arrivare in Ticino proprio a bordo di un treno. Una voce non verificata, che ha però alimentato le speranze di molti dei profughi costretti a vivere in una sorta di limbo: accampati in condizioni precarie in un luogo dove non vogliono rimanere e respinti dalla polizia elvetica, che nega loro l'ingresso nel Paese.
Per fronteggiare la situazione, in stazione sono stati schierati agenti in assetto antisommossa. Sul primo binario è inoltre stato parcheggiato un treno, in maniera da fare da "barriera" ai migranti e impedire loro l'accesso ai treni in transito. I circa 500 profughi accampati nel parco della stazione di San Giovanni, intanto, hanno scritto una lettera al prefetto di Como Bruno Corda. Nella missiva, in italiano e inglese, chiedono il rispetto delle leggi "che riconoscono il nostro diritto di movimento", violate dalla Svizzera e un provvedimento straordinario che consenta loro di muoversi, sbloccando così "questa insostenibile situazione che sta rovinando le nostre vite e ci sta rendendo un fastidio per gli abitanti della città". In attesa che la situazione si sblocchi, per tutti loro è stata individuata una nuova area (la Ex Rizzo di Via Regina), dove saranno allestiti dei prefabbricati che potranno garantire ai migranti condizioni di vita più dignitose.