Maxi sgombero in via Comacchio: liberati 56 appartamenti
Al via la più grande operazione di sgombero messa in campo negli ultimi anni nella città di Milano. Oltre 200 persone sono state allontanate dallo stabile di via Comacchio in zona Corvetto. Forze dell’ordine, personale dell’Aler, vigili del fuoco, sanitari del 118 ed assistenti sociali del Comune di Milano sono intervenute stamattina per le operazioni di sgombero della palazzina al numero 4. Quello di via Comacchio è un caso esemplare dell'emergenza abitativa che affligge Milano. Lo stabile, composto da 56 appartamenti tutti occupati abusivamente era abitato quasi interamente da cittadini sudamericani divisi in circa trenta nuclei familiari. Continue le lamentele del vicinato e le tensioni tra gli occupanti ed i residenti di via Comacchio a causa delle cattive condizioni igieniche nei dintorni dello stabile spesso assediato da cumuli di rifiuti e scenario di schiamazzi notturni. Numerosi anche gli interventi delle forze di polizia per sedare le risse scoppiate di frequente all’interno ed all’esterno della palazzina al civico 4.
L’occupazione delle palazzine di via Comacchio è seguita allo svuotamento dello stabile, deciso dall’Aler, società che gestisce il patrimonio immobiliare del Comune di Milano, per avviare i lavori di ristrutturazione del palazzo. I residenti regolari erano stati spostati in altri alloggi in attesa del completamento dei lavori. Ma l’azienda aggiudicatrice dell’appalto per la ristrutturazione, ha dichiarato fallimento lasciando il cantiere fermo e lo stabile abbandonato. Fino a quando non vi erano state trasferite 16 famiglie provenienti da alloggi pubblici, anche questi in ristrutturazione, di Via Neera. Subito dopo, a poco a poco, sono arrivati gli occupanti che hanno preso possesso del resto degli alloggi. Gli occupanti sgomberati, però, non resteranno senza un tetto. Il Comune di Milano ha predisposto soluzioni abitative alternative per i 200 ex inquilini dello stabile.