Maturità 2020 a Milano, le emozioni dei primi studenti dopo l’esame orale: “Prof comprensivi”
Sono ufficialmente iniziate le prove di maturità in tempi di Coronavirus, durante le quali i maturandi tornano a varcare la soglia delle rispettive scuole per la prima volta dallo scorso febbraio. A causa dell'emergenza sanitaria che ha travolto il Paese, anche i test per concludere il ciclo delle superiori sarà svolto in maniera totalmente nuova, con il solo esame orale in presenza. Fanpage.it si è recata fuori da uno degli istituti di Milano, il Bottoni, per raccogliere le testimonianze e le emozioni dei primi maturandi a concludere il proprio esame.
I ragazzi: Le prof sono comprensive
Qui, un ragazzo spiega che "è andata bene, ho avuto fortuna". Certo, "l'ansia c'era", spiega il ragazzo, "però le prof sono state comprensive, mi hanno aiutato. Specialmente quella di matematica". Ma come è stato l'esame? Difficile? O meglio del previsto? Il ragazzo non ha dubbi: "Mi aspettavo che i prof entrassero nel dettaglio per ogni singola domanda, invece mi hanno lasciato illustrare le risposte senza interrompermi. Credo che sia stato più facile di quanto mi aspettassi".
Gli educatori che hanno visto crescere i ragazzi dal giorno in cui sono entrati per la prima volta nell'istituto, "mi hanno aiutato, hanno capito che la situazione non era la stessa", sottolinea il maturando a Fanpage.it. Unico punto dolente, la famigerata presentazione di un elaborato partendo da una domanda a piacere dei professori: "Quello è stato negativo, credo", dice il ragazzo, spiegando che "avevo letto si dovesse partire dalla mia materia forte, ovvero il latino, ma il documento era di filosofia e mi ha destabilizzato un po'". In generale, comunque, il maturando si dice "molto soddisfatto", anche per l'esame di italiano, per cui gli è stato scelto un testo che conosceva bene.
Presentazione elaborato, tendine d'Achille dei maturandi
D'accordo col ragazzo anche un'altra maturanda, che parla di un esame "molto più facile del previsto", nonostante fosse "preoccupata per via della presentazione dell'elaborato". Tutto sommato, però, l'esame è andato bene. Da fisica, a italiano sino a scienze, argomento dell'elaborato. "Era emozionante parlare delle staminali, non me l'aspettavo", rivela la ragazza, che poi spiega di aver parlato molto poco dell'esperienza di scuola-lavoro, forse anche a causa del fatto che da febbraio, purtroppo, l'Italia si è fermata. A fare eco alla ragazza, c'è una sua compagna che spiega: "È stato bello, liberatorio. Anche se solo un professore mi stava realmente ad ascoltare". Da un lato, forse, meglio così, visto che in filosofia "non sapevo assolutamente nulla", rivela ridendo la ragazza, parlando della "terza prova teorica".
Chi deve ancora fare l'esame: Spero mi chiedano quello che voglio mi chiedano
Ma c'è anche chi deve ancora sostenere l'esame e, intercettato fuori dai cancelli di scuola, si dice fiducioso che "mi chiedano le cose che voglio che mi chiedano", anche se "un po' di ansia c'è". Nessun problema nemmeno per quanto riguarda il sonno rigeneratore pre-esame della notte passata: "Sono andato a letto alle 2", dice il maturando, "e stamattina mi sono svegliato presto ed eccoci qua finalmente".
Intervista a cura di Davide Arcuri.