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Marcegaglia occupata, operaio sale sul tetto e minaccia di darsi fuoco

Uno dei sette operai che dallo scorso 15 giugno hanno occupato gli uffici della Marcegaglia Buildtech a Milano è salito sul tetto con una tanica di benzina minacciando di darsi fuoco. I dipendenti protestano per la decisione unilaterale dell’azienda di trasferirli a centinaia di chilometri di distanza.
A cura di F.L.
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Tensione negli uffici della Marcegaglia Buildtech di Milano, occupati dallo scorso 15 giugno da sette operai. Uno degli occupanti è salito sul tetto dell'edificio con una tanica di benzina, minacciando di darsi fuoco. Si tratta dell'ultimo, eclatante atto di protesta per attirare l'attenzione sulla vicenda dei sette dipendenti. Gli operai protestano per la decisione dell'azienda di trasferirli a centinaia di chilometri di distanza dalla sede attuale (a Sesto San Giovanni), a Tortona in provincia di Alessandria. L'operaio salito sul tetto avrebbe urlato: "Ho e abbiamo famiglia. Se mi devo fare male io si devono fare male anche loro". Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, la polizia di Stato e l'ambulanza del 118.

L'operaio sul tetto (Foto di Angelo junior Avelli)
L'operaio sul tetto (Foto di Angelo junior Avelli)

L'azienda ha da tempo abbandonato tutti i tavoli di discussione aperti, prospettando per i sette operai due strade: il trasferimento o il licenziamento. Un aut aut che i dipendenti non sono però intenzionati ad accettare: "Non lasceremo l’occupazione fino a che l’azienda non ci darà una soluzione alternativa al trasferimento a cento chilometri da casa". Lo scorso martedì una delegazione di colleghi degli occupanti aveva inscenato una protesta sotto i cancelli della sede Rai di corso Sempione a Milano.

Al presidio di via Giovanni della casa, intanto, è arrivata la solidarietà della Camera del Lavoro di Milano e dei tanti altri colleghi degli operai e di gente comune, vicine alle istanze dei lavoratori. Per loro ha parlato il delegato Rsu Fiom Massimiliano Murgo: "La nostra disponibilità è illimitata – ha scritto Murgo su Facebook – in qualunque momento potremmo addirittura liberare gli uffici, chiaramente solo nel caso in cui la proprietà accetti di incontrare il nostro rappresentante, congiuntamente alle nostre organizzazioni sindacali, in sede prefettizia, come già richiesto dalla prefettura stessa, con una proposta di accordo che ci riconosca di nuovo la dignità del lavoro e del futuro. È chiaro che stavolta – ha concluso Murgo – termineremo l'iniziativa di lotta solo alla conclusione positiva della vertenza".

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