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Mantova, i temi degli studenti finiscono a loro insaputa al concorso dei “giovani fascisti”

Bufera a Mantova per la partecipazione dei piccoli alunni della scuola elementare Leon Battista Alberti, ha un concorso letterario bandito dall’associazione dei reduci del reggimento ‘Giovani Fascisti’ con a tema l’amor patrio. I genitori denunciano di non essere stati informati, il dirigente scolastico si difende. Condanna del comune e dell’Anpi.
A cura di Valerio Renzi
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I docenti della scuola secondaria di primo grado "Leon Battista Alberti" di Mantova, hanno proposto ai loro alunni un compito in classe sul tema dell'amor patrio verso la fine dello scorso anno scolastico. Un compito in classe che ora sta diventando un vero e proprio caso politico. Gli elaborato infatti sono stati inviati – secondo quanto denunciato dai genitori e raccontato sulla Gazzetta di Mantova – all'associazione Piccola Caprera di Ponti sul Mincio, che si presenta come "Museo Reggimentale Giovani Fascisti di Bir el Gobi". E proprio al comandante del battaglione di fascistissimi volontari che ha combattuto durante la guerra d'Africa, è dedicato il concorso letterario in questione rivolto a giovani e giovanissimi studenti. Un battaglione la cui maggior parte degli aderenti, tornati in Italia, aderì alla Repubblica Sociale Italiana scegliendo la fedeltà a Mussolini e all'alleato nazista.

Il coinvolgimento dei ragazzi dell'Alberti è emerso solo ora, al ritorno delle vacanze, quando proprio uno studente della scuola è stato chiamato per essere premiato tra i vincitori il prossimo 2 settembre. Per il dirigente scolastico Roberto Archi però, in quello che accaduto non c'è nulla di strano e difende l'operato della scuola e dei docenti: "La scuola non è tenuta a informare le famiglie di tutti i concorsi a cui partecipa, anche perché sono almeno cento all'anno. Questo nello specifico è un concorso nazionale dedicato all'amor patrio, argomento trattato dagli insegnanti in classe con i ragazzi per almeno dieci giorni prima di assegnare il tema".

Parole di condanna sono arrivate anche dalla giunta comunale: "Riteniamo la scelta del preside Archi grave e sbagliata. La nostra scuola educa alla democrazia, il fascismo ha negato la democrazia e nessuna forma di revisionismo dovrebbe essere accettata". Fa eco l'Anpi, che ricorda come lo stesso dirigente scolastico è stato coinvolto nell'istituzione di una borsa di studio intitolata al militare fascista della Repubblica di Salò Ferruccio Spadini: "Ora, in occasione dell’80° delle leggi razziste, il professor Archi, ha pensato bene di donare agli alunni l’opportunità di partecipare a un concorso indetto dalla Piccola Caprera luogo caro ai fascisti di tutte le età. È sperabile che la bandiera data ai vincitori non sia quella della Rsi".

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