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Manerbio, picchiato e maltrattato per trent’anni da moglie e figlia: 83enne salvato dai carabinieri

Botte, violenze e soprusi per oltre trent’anni: è quanto ha subito un 83enne di Manerbio (Brescia) da parte della figlia e della moglie. Alla fine l’anziano ha trovato la forza di denunciare tutto. Le indagini dei carabinieri hanno confermato il suo racconto, che ha trovato riscontro nelle testimonianze dei vicini e nelle cartelle cliniche. Le due donna sono ora indagate per maltrattamenti e lesioni e hanno ricevuto rispettivamente gli arresti domiciliari e il divieto di avvicinamento al marito.
A cura di Simone Gorla
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Trent'anni di violenza, soprusi e crudeltà nei confronti di un uomo di 83 anni da parte della moglie e della figlia. È l'incredibile situazione di una anziano scoperta dai carabinieri di Manerbio, in provincia di Brescia. La vittima dopo decenni di sofferenza ha trovato la forza di denunciare le due donne, che sono indagate per maltrattamenti e lesioni.

Manerbio, anziano picchiato e maltrattato in casa per trent'anni

Le indagini condotte dai militari bresciani hanno confermato il racconto dell'anziano, che ha trovato riscontro nelle testimonianze di vicini, parenti e conoscenti e anche nei referti medici che attestano le lesioni riportate dall'uomo in diverse occasioni. Quella che emerge dalle verifiche dei carabinieri è una storia agghiacciante: per anni le due donne, la moglie 81enne e la figlia 51enne della vittima, hanno sottoposto l'uomo a violenze per futili motivi: schiaffi, spintoni, divieto di avvicinarsi alla stufa per riscaldarsi. Le aguzzine lo rinchiudevano in casa per impedirgli di uscire, gli vietavano l’uso del telefono. In due occasioni, in seguito a cadute a terra che gli hanno provocato fratture, non lo hanno soccorso. Le donne, sempre secondo il racconto dell'83enne, avrebbero perfino minacciato di investirlo.

Arrestata la figlia, per la moglie denuncia e divieto di avvicinamento

Al termine delle indagini dei militari, il tribunale di Brescia ha emesso un provvedimento di custodia cautelare nei confronti della figlia e della moglie: la prima è finita agli arresti domiciliari, la seconda ha ricevuto il divieto di avvicinamento al marito. L'uomo, gravemente malato, ha trovato ospitalità a casa di un parente e potrà ora trovare pace.

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