Mail razzista di un’azienda bresciana, Loukarelis (Unar): “Episodio grave, giusto denunciare subito”
"Un episodio molto grave di cui l'Unar si prenderà carico per approfondire". Il direttore dell'Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali, Triantafillos Loukarelis, ha commentato così quanto è avvenuto a Lumezzane, in provincia di Brescia, dove un'azienda ha scritto una mail ai propri fornitori per chiedere di non mandare più "trasportatori di colore e/o pakistani, indiani o simili". Un episodio di razzismo che "è bene sia stato denunciato" perché "i consumatori e i clienti devono essere informati per decidere se acquistare da questa azienda".
Appello dell'Unar: Far emergere subito questi comportamenti
L'auspicio del direttore dell'Unar, intervistato da Fanpage.it è che "questi comportamenti emergano subito, anzi faccio un appello perché chi assiste o è vittima di questo genere di discriminazioni esca allo scoperto". Denunciare è anche l'unico modo per comprendere quanto episodi di razzismo nel mondo del lavoro in Italia possano essere diffusi. "Come Unar riceviamo un certo numero di segnalazioni di questo tipo. Quello di Lumezzane non è certo un unicum. Per questo mettiamo a disposizione un numero verde e una sezione sul nostro sito per le segnalazioni", sottolinea Loukarelis.
La denuncia di WildSide: Comportamento di gravità inaudita
Una segnalazione all'Unar sul caso della mail razzista è stata fatta dallo studio legale WildSide. "Si tratta di un comportamento di gravità inaudita. Oggi nelle società si lavora per valorizzare la diversità dei dipendenti, è incredibile che ci sia ancora chi dice o scrive cose che sarebbero inaccettabili in qualsiasi Paese civile. Non può passare l'idea che ognuno nella sua azienda fa quello che vuole. Esistono delle leggi che proibiscono la discriminazione razziale e devono essere rispettate", commenta il legale Cathy La Torre, che ha denunciato l’episodio all'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni.
Presentata un'interrogazione ai ministri Salvini e Di Maio
"Assistiamo ormai quotidianamente alla negazione dell’articolo 3 della nostra costituzione: sul posto di lavoro, nella compravendita di una casa, nell’affitto di un’auto troviamo chi sceglie di discriminare qualcuno per via della razza, del sesso o della religione. Arriverà un giorno in cui l’unico criterio di selezione sarà il merito. Nel frattempo sta a noi non abbassare mai la guardia e non voltarci dall’altra parte", ha commentato Francesco Laforgia senatore di Leu, che ha presentato una interrogazione urgente ai ministri Salvini e Di Maio.
"Pena l'interruzione del rapporto di fornitura chiediamo che non vengano più effettuate consegne utilizzando trasportatori di colore e/o pakistani, indiani o simili. Gli unici di nazionalità estera che saranno accettati saranno quelli dei paesi dell’Est, gli altri non saranno fatti entrare", si legge nel testo della comunicazione inviata il 21 giugno dalla Chino Color di Lumezzane all'indirizzo di un'azienda fornitrice, la Dtm-Determichina di Torbole Casaglia. "Dtm garantisce la corretta assunzione dei propri collaboratori e sulla loro regolarità di soggiorno nel nostro Paese. Per tutti, italiani o stranieri, Dtm richiede che essi applichino nel proprio lavoro professionalità, correttezza, tempestività e cortesia. Per questo prendiamo in considerazione unicamente la segnalazione rispetto al difetto di tali ultime caratteristiche in capo ai nostri consegnatari e collaboratori", è la risposta del titolare della ditta Matteo Zanotti, che poi ha denunciato l'accaduto