Mafia in Lombardia, allarme di Confcommercio: “Il 9% dei ristoratori riceve strane offerte”
Proposte di "aiuto" irrituali a imprenditori, ristoratori e commercianti in difficoltà per la crisi coronavirus e le conseguenze del lockdown. L'allarme sul rischio del dilagare di fenomeni di usura in Lombardia arriva da un sondaggio realizzato da Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza fra il 3 e l'8 giugno su 311 imprese, di cui l'89% con meno di 10 dipendenti.
Infiltrazioni mafiose e usura, l'allarme di Confcommercio
A Milano oltre un'attività commerciale su tre ha chiesto un prestito in banca, e più della metà ha fatto ricorso al patrimonio aziendale o personale; il 6% ha ricevuto delle proposte irrituali per vendere l'azienda a prezzi più bassi di quelle di mercato, addirittura il 9% nella ristorazione. Un dato che preoccupa e interroga sul ruolo della mafia e della criminalità organizzata nel tessuto economico lombardo.
Proposte soprattutto nel settore della ristorazione
Solo l'1% degli intervistati ha detto di aver pensato di fare ricorso all'usura (il 2% nella ristorazione) in questa occasione, mentre il 6% ha detto di averlo fatto in passato (8% nella ristorazione). Il 97% degli intervistati comunque ha detto che sarebbe disposto a fare una segnalazione dell'ordine con il supporto di Confcommercio e l'anonimato garantito. "La crisi generata dalla pandemia si protrarrà nel tempo. Ed è concreto nei nostri territori il rischio di maggiori infiltrazioni del crimine organizzato soprattutto se le misure di sostegno previste non saranno erogate con rapidità", ha sottolineato Mario Peserico, vicepresidente di Confcommercio. Dall'indagine emergono segnali da tenere sotto controllo: "Dalla possibile intenzione di ricorrere all'usura a una percentuale sensibile di attività che hanno ricevuto offerte non trasparenti legate allo stato di bisogno.
Monica Forte: "Situazione peggiorata con la crisi"
Monica Forte, presidente della Commissione antimafia regionale, in un'intervista a Fanpage.it denunciava i rischi di infiltrazione mafiosa favorita dalla crisi. “Il problema era già serio, ma oggi la situazione è ancora più grave. Se non interveniamo, rischiamo di trovarci buona parte dell’economia legale in mano alle mafie”.